Noble, scegli tu con quale diventare cieco.

Comunque, si`, hai ragione XX… Rimedio subito:
http://www.cottonsoup.com
http://www.covodeglisbronzi.it
http://www.trabant.ca/

Il fatto che comunque non metta link mi fa pensare che siano effettivamente i Pinguini, il sito di cui parla… Sono turbato!

nella tradizione araba lo sposo offre un dono alla sposa. La dote così acquisita diventa proprietà della sposa, anche in comunione di beni il marito non ha accesso a ciò che ha donato.
Per questo si offrono cammelli (seppur a uso e consumo dello sberleffo turistico).
E’ altresì vero che ci sono degenerazioni di quest’abitudine, come ad esempio il “matrimonio a termine” praticato dagli sciiti in Iran: in pratica ci si sposa prevedendo la fine del matrimonio dopo un periodo prestabilito di tempo, di solito qualche mese. Nulla impedisce ovviamente dopo il periodo di celebrare un nuovo matrimonio permanente, eh!
Però più frequentemente questa usanza è utilizzata per andare con prostitute pegando la notte e con lasciando intatta la propria coscienza a posto.

XX: è tutta una questione di tradizioni. E’ come se fosse una dote al contrario. Se loro addirittura ti pagano, nel nostro passato era addirittura la famiglia della sposa che pagava per disfarsi della fanciulla! Inoltra non la vedrei come un “acquisto” a scopo prostituzione. Credo si chiami matrimonio, in gergo tecnico. Che poi non si sia d’accordo, comprensibile e condivisibile. Ma non collegherei la dote (data o ricevuta) alla prostituzione. E’ parte di un contratto “tradizionale”.
Almeno, io la penso così. Anche se nel mio privato sono la prima a sostenere la rispettiva indipendenza e la separazione dei beni: che, mi sembra, vanno a rafforzare il rapporto e la volontà di mutuo soccorso…

(semi-seriamente: personalmente ritengo che fare un’offerta del genere non sia dissimile all’idea di offrire soldi per fare sesso, e non riesco a capire come possa essere considerata lusinghiera. Però io in certe cose sono un po’ tardo.)