Da piccolo, come tutti i bambini, ero lieto che l’attenzione degli adulti fosse diretta a me. Altri bimbi, per ottenere questo scopo, spaccano la casa o picchiano i fratellini mentre io, che ero tranquillo ma ero anche un ottimo osservatore, mi ero rivolto a vie più oblique. Notavo infatti che un grosso magnete per l’attenzione dei grandi era il telegiornale: a casa mia se ne guardavano sempre due, sia all’ora di pranzo che a cena. La mia deduzione era quindi che dovevo finire sul telegiornale. Ma come? Anche qui non era difficile rispondere: notavo che nel tiggì c’era un’insistenza quasi morbosa nel parlare di omicidi, stragi e delitti. Quindi il gioco era fatto, basta farsi ammazzare e finisco in televisione! Chiesi anche conferma:
– Mamma, se mi ammazzano finisco sul telegiornale?
– Probabilmente sì.
Mi bastava. Poi mi resi conto di una sbavatura nel mio astuto piano…
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