Boing. Hop, presa.
Boing. Hop, presa.
Boing. Mancata, la vado a recuperare.
Boing. Hop, presa.
Mamma XXmiglia: – Cosa sta facendo tuo figlio?
Papà XXmiglia: – Sta giocando con la Pallina Schizofrenica
Per non poco tempo da bimbo ho avuto una saltuaria passione: mettermi per terra sul pavimento del salotto di casa mia e lanciare una pallina di gomma (una di quelle note come palline rimbalzine) sul muro e poi riprenderla. I miei genitori avevano battezzato questo gioco la Pallina Schizofrenica, in parte per l’associazione del suono con "schizzo" e "frenesia", in parte perché la parola fa ridere e in parte perché, sotto sotto, non sembrava loro molto normale che un bambino passasse ore a lanciare una pallina contro il muro per afferrarla al volo. Il richiamo ad una malattia mentale, anche se di tipo diverso, probabilmente era un po’ freudiano.
Quello che non ho mai detto loro è che in realtà l’esercizio di lanciare e recupare la Pallina Schizofrenica era un modo che avevo per concentrarmi meglio, attraverso l’automatismo dei gesti che acquisivo col la ripetizione e che aiutavano a distaccarsi in un certo modo dal corpo. Potrei dire che si trattava di una specie di yoga spontaneo, se avessi la minima idea di come funziona lo yoga.
E quindi, lanciando la mia amata pallina, iniziavo a pensare, a risolvere piccoli e grandi problemi, ad immaginare mondi strani e ad escogitare strane invenzioni. Ovviamente non ricordo quasi nulla di quello che pensavo con la Pallina Schizofrenica, erano flash che andavano e raramente venivano sviluppati in qualcosa di coerente, e il fatto che siano passati oltre vent’anni e io non abbia preso appunti non aiuta. Peccato, una volta mi pare di ricordare di aver scoperto il Senso della Vita. Magari a qualcuno farebbe piacere sapere quale sia: procuratemi una pallina rimbalzina e potrebbe tornarmi in mente.
6 Comments »
Leave a comment
You must be logged in to post a comment.
O magari una pallina da ping pong (tennistavolo per gli snob). Era il mio passatempo in campagna: lanci contro il muro, con rimbalzo a terra o senza. Lanci spesso effettati, cosicche’ mi appassionai allo studio del movimenti rototraslatorii dei corpi sferici. Those were the times!
Comment di MCP • 18 Luglio 2006 00:17
Aaaaahhh quanti bambini credo abbiano scoperto il Senso della Vita o progettato il più ardito sistema di propulsione grazie all’ipnotica capacità di concentrazione indotta dal lancio di palle più o meno rimbalzine tra le mura di casa: ricordo che, se non fosse esistita la maledetta l’entropia e l’insopportabile verità che nega il moto perpetuo, avrei inventato, durante una sessione di lancio di una palla da tennis sgonfia su muro ad angolo di camera mia, un fenomenale motori a pistoni magnetici che mi sarebbe potuto valere, come minimo, un Nobel…
Comment di kotekino • 18 Luglio 2006 09:30
Mi fa piacere ogni tanto scoprire di essere in compagnia. Ogni tanto.
Comunque, il tuo motore a pistoni magnetici mi ricorda in effetti una mia invenzione: sfruttavo le “calamite” che per me erano oggetti magnifici, in grado di muovere oggetti apparentemente dal nulla. Quindi, utilizzando delle calamite fissate in posti strategici in un motore, si poteva avere energia a non finire.
Comment di xx • 18 Luglio 2006 09:43
Io facevo rimbalzare una pallina da tennis sul muro di camera mia… a dire il vero ricordo anche che quella stessa pallina la usavo al parco per far giocare il cane, infatti per qualche mese le pareti della mia stanza avevano dei simpatici pois neri su sfondo bianco…
Sono successivamente stato ufficialmente inibito dal proseguire tale mio sollazzo…!
Comment di Jack • 18 Luglio 2006 10:02
io giocavo con un Supertele in miniatura: facevo i replay delle azioni del campionato di calcio del mio Stato immaginario
Comment di golosino • 18 Luglio 2006 17:41
Io gioco tutt’ora con palla di pelouche ad uno sport noto come house-soccer (stretto parente dello street-soccer, ma in ambito casalingo).
xx: più o meno era il principio del mio motore rivoluzionario :)
Comment di kotekino • 19 Luglio 2006 17:32