Verso la fine delle elementari ero ancora uso andare a messa, ma ero giudicato abbastanza grande per andarci da solo se necessario. In una di queste occasioni, in una domenica pomeriggio invernale, ascoltavo Padre Tommaso che teneva l’omelia nella chiesa dei cappuccini di Alassio. Quand’ecco che incombe la tragedia. Padre Tommaso lamentava la necessità di fare dei lavori urgenti al campanile, per i quali servivano dei fondi che la chiesa non aveva a disposizione. "Quindi, oltre l’usuale questua, verranno distribuite delle buste nelle quale fare un’offerta", concluse il frate sorridendo sotto la barba.
Io andai in panico. Da bambino non avevo mai una lira in tasca (non avevo semplicemente l’abitudine di portarmi dietro del danaro), ma consegnare la busta vuota mi pareva tremendo. Se è il prete a chiedere soldi, pensavo, è un po’ come se lo facesse Dio per interposta persona, e quindi non dare nulla è in qualche modo un peccato! Finirò all’inferno! (per qualche strana ragione, invece, non mi facevo problemi a non dare niente nella normale questua, che per di più è pubblica, ma per ora torniamo al piccolo Luca spaventato)
Mi ritrovai quindi a sperare: "Beh, magari dentro la busta qualcuno ha lasciato qualcosa…". Aprii la busta e ci trovai dentro una banconota, mille lire. Per me erano un piccolo tesoro e sarebbero bastate.
Quindi, in quel fatidico pomeriggio, ho avuto a disposizione un desiderio come quelli del Genio della Lampada e l’ho utilizzato per trovare mille lire. Avrei potuto desiderare la Pace nel Mondo, o di diventare ricchissimo, o che Nicole Kidman mi spupazzasse il salame per il resto dei miei giorni o, con rara astuzia, di avere altri infiniti desideri a disposizione. D’altronde, i frati hanno riparato il campanile e io ho avuto l’anima salva. Accontentiamoci, per questa volta.
12 Comments »
Leave a comment
You must be logged in to post a comment.
per colpa tua il mondo è una merda! >:-(
Comment di golosino • 23 Novembre 2006 10:24
E’ vero! Sono peggio di Michelino!
Comment di xx • 23 Novembre 2006 13:50
Ma io l’avevo già sentito questo aneddoto. quando me l’avevi raccontato? (e poi vengono a dire a me che sono ripetitiva. E’, vero, in effetti: sono ripetitiva)
Comment di Chicca • 23 Novembre 2006 14:26
Anche se dubito che al lettore occasionale la cosa possa interessare, te l’avevo raccontato scarrozzandoti da Sant’Anna Piampaludo a Viareggio, il 15 ottobre 2006 intorno alle 17. Il tuo commento era stato che probabilmente tutte le buste avevano dei soldi dentro per stimolare la gente a metterne altri.
Abbiate pietà di lei, non stava bene.
Comment di xx • 23 Novembre 2006 14:30
Ah davvero? L’ingenuità è dura a morire. Specie se io ne sono portatrice sana.
Comment di Chicca • 23 Novembre 2006 18:45
Immagino ti abbia fregato il fatto che all’epoca non sapevi ancora chi fosse Nicole Kidman.
Comment di mauz • 24 Novembre 2006 15:57
Io non l’ho capito benissimo questo aneddoto: hai pensato che forse nella busta che ti stavano consegnando erano rimasti dei soldi di cui nessuno si era accorto? E se, come dice Chicca, lasciavano soldi per invogliare la gente a metterne altri (possibilissimo, però mille lire potevano anche causare un effetto opposto, del tipo “Ah, allora non serve darne cinquemila, si accontentano di poco”), ciò significa che riconsegnare la busta con le mille lire dentro è stato lo stesso che riconsegnare la busta vuota.
Ma poi, cosa la davano a fare la busta a un bambino? Volevano spillare soldi (banconote, non monetine) ai minori? Lo trovo un po’ discutibile. Senza contare il rischio di furtarelli. Forse tutta la faccenda serviva a mettere alla prova il piccolo Luca, tentandolo con un bottino insperato.
Comment di Kumagoro • 26 Novembre 2006 20:49
Chicca: stai pensando quel che penso io, cioè che Luca per recuperare il momento e il luogo esatto della vostra discussione potrebbe aver consultato un apposito database?
Comment di Kumagoro • 26 Novembre 2006 20:51
mauZ: e probabilmente non avrei saputo che farmene!
Kuma: non so quale sia l’origine di quel danaro. Le buste ovviamente venivano riciclate, e può darsi che svuotandole dalla volta precedente fosse rimasta una banconota in una busta, almeno, questo è quello che penserebbe un ingenuo. La realtà è che la banconota è comparsa per magia grazie al mio desiderio. Io, che ero un buon Piccolo Cristiano, l’ho lasciata e ho donato mille lire (che, nel 1985 o giù di lì, non erano neanche così poche, eh!) di cui avrei potuto appropriarmi.
Comment di xx • 27 Novembre 2006 09:33
Kuma: no, non stavo pensando quello che pensi tu, ovvero la consultazione di un database da parte di XX… probabilmente gli è rimasto ipresso quel viaggio per il fatto che ero senza voce ma parlavo, sembravo enfisematica ma non smettevo di ridere, e continuavo a pungermi con un riccio di castagna che avevo messo in borsa… io avevo dimenticato nel tentativo di rimuovere il ricordo del raffredore (che mi sono portata dietro fino a pochi giorni fa. DA metà ottobre).
Comment di Chicca • 27 Novembre 2006 09:56
Chicca:secondo me “ovvero” non vuol dire “cioè”, ma “oppure”!
Comment di Jack • 22 Dicembre 2006 16:50
Vuol dire entrambe le cose. Il tuo intervento non è stato utile. :)
Comment di xx • 22 Dicembre 2006 17:00