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Come un blog vero

Oggi facciamo finta che questo sia un blog vero con la gente che parla della propria vita e delle proprie opinioni (rigorosamente non richieste) e vi racconto cosa ho fatto sabato scorso in dettaglio (scene di panico con gente che si strappa i capelli, sorrisi sarcastici, cliccate decise sul tasto “back” alla ricerca di siti erotizzanti, ex-amici che skippano decisamente sui commenti scrivendo “perché ci vuoi così male?”). Si noti che userò il presente come faceva Patrick Bateman in American Psycho. E’ un caso.

Giacché il weekend precedente l’avevo passato tutto in compagnia e, benché mi fossi divertito, mi ero stancato e non avevo recuperato gli strali della settimana lavorativa, ho deciso che nei limiti del possibile avrei passato un sabato misantropo ad Alassio riposandomi e facendomi gli affari miei.
Al mattino mi sveglio alle 8.30. Io tendo a svegliarmi presto, cosa che in generale mi piace perché amo la luce del mattino, ma che diventa problematica quando non posso decidere autonomamente gli orari. Mi lavo, faccio colazione con molta calma con un caffè, una confezione di Pavesini e un succo di frutta alla pesca. Durante la colazione indugio al computer leggendo distrattamente la mail e i feed. Ad Alassio ho il 56k, quindi le operazioni su internet tendono ad essere minimali. A questo punto mi vesto e vado a correre. Il sabato mattina, avendo parecchio tempo a disposizione, cerco di fare il lungo, mentre in settimana, dato che corro durante la pausa pranzo, tendo a fare ripetute o corsa in salita o migliorare tempi su percorsi fissi. Comunque sia, parcheggio l’auto alla Cappelletta, all’estremità a levante della baia di Alassio, e percorro l’intero paese, la passeggiata per Laigueglia, il paese di Laigueglia e ancora oltre fino all’inizio della salita di Capo Mele. E poi ritorno: 13 km in 1h16’52”, il percorso lo trovate qui. La temperatura è buona, intorno ai 12°, un po’ di vento in direzione ponente (quindi nel percorso di ritorno, dannaz!), la sabbia molto compatta.
Si noti che durante quest’attività, sui Maialini sono stati scritti oltre trenta commenti. Terminata la corsa e lo stretching, riprendo la macchina e vado a prendere mia mamma che è andata a fare la spesa. Purtroppo non sente il cellulare, quindi devo aspettare non poco e prendo freddo, ma comunque verso le 11.30 riesco ad infilarmi sotto la doccia.
Dopo di essa, mi metto a leggere al sole un po’ di fumetti, in particolare termino il terzo volume delle storie di Barks pubblicato dal Corriere della Sera e mi sciroppo l’ultimo volume del manga di Old Boy. Dev’essere la prima volta che un film tratto da un fumetto è così migliore sotto ogni punto di vista rispetto alla sua controparte cartacea. Giunge l’ora di pranzo, che consiste in una bistecca di brontosauro, almeno a giudicare le dimensioni. Ho ufficialmente terminato la dieta e posso permettermi una cosa del genere, almeno dopo una bella corsa. Non solo era grossa, ma era anche molto buona. La accompagno con un po’ di “pelandroni” (hanno un altro nome i fagiolini larghi e schiacciati?) e la faccio seguire da un’arancia.
Il pomeriggio mi sento un po’ stanchino e praticamente non mi schiodo dalla tricotomia poltrona-letto-pc. Guardo una puntata di South Park, la 9×09, “Marjorine”, una puntata con Butters. Vi ho mai detto che Butters è senza dubbio il mio personaggio preferito in South Park? Nei Simpson non ho una simpatia così decisa nei confronti di un personaggio particolare.
Passo poi non poco tempo a giuocare col Nintendo DS. Mi cruccio un po’ perché mi sento in colpa a giuocare quando potrei fare cose più costruttive, ma giuocare sdraiati sul letto col DS è una delle cose più rilassanti del mondo. Sto giuocando a Magical Starsign, un gioco di ruolo alla giapponese, che però a differenza dei vari Final Fantasy ha una bella trama, dei personaggi interessanti, non poca ironia, un mucchio di rosa e di viola e dei dialoghi scritti bene. Sarà un vizio da chi ha l’abitudine a leggere molto e valutare con attenzione le sceneggiature, ma per me una buona scrittura è il fattore più importante di un videogiuoco. E’ anche per questo che amo tanto la serie Phoenix Wright, che invece gli amanti dei videogames bollano come “piatta” e “ripetitiva”.
Verso metà pomeriggio decido di farmi un tè e di iniziare a vedere un film: ho da vedere il dvd di Batman Begins (Batman Belin per gli amici). Non sono un appassionato particolare di tè, quindi faccio un semplice Lipton, però con miele di castagno. Il film ha un inizio terribile, ma poi migliora decisamente. Comunque ne guardo circa 45′ e poi decido di andare a farmi un bagnetto. Sì, avevo fatto la doccia poche ore prima, ma io faccio il bagno più per piacere che per lavarmi. Durante il bagno leggo il nuovo Martin Mystére, che parla dell’ipotesi che i viaggi sulla luna siano una finzione. Soggetto un po’ stupidino (soprattutto la spiegazione finale), disegni mah, però davvero una bella sceneggiatura.
A cena risotto coi funghi, insalata e due kiwi, e poi finisco di vedermi il film iniziato nel pomeriggio. E’ un buon film, Batman Belin (forse lo preferisco anche al Batman di Tim Burton, che era tutto atmosfere e si curava poco dello svolgimento delle vicende e dei personaggi di contorno), anche se stento a capire perché gli americani ne abbiano tutta questa passione.
Dopo ho ancora tempo per un paio di puntate di Friends. Mi è venuta voglia di vederlo cronologicamente. Sono stupito del fatto che, all’inizio della terza stagione, sia già successo quasi tutto quello che ricordavo. Cacchio fanno per altre sette stagioni? Beh, si è fatta una certa. Buona notte.

(a chi è arrivato qui senza addomentarsi in omaggio un abbonamento semestrale alla rivista Minestroni & Minestrine)