In questi giorni, vicino a Genova sta divampando un incendio piuttosto grande e piuttosto vicino alla città. Le conseguenze sono evidenti e molteplici: l’inquietante colore rossastro del cielo in una giornata altrimenti serena; il fumo che invade la città e fa respirare male; il rumore continuo dei Canadair nella loro opera di spegnimento; l’odore di portacenere che pervade gli ambienti chiusi come gli uffici; il traffico che si blocca nei punti “panoramici” per vedere l’incendio; l’impossibilità di stendere i panni a causa della cenere che piove sulla città.
Ma questi sono dettagli, la conseguenza più importante è quella che tutti tacciono:
Fakt 7: A stare a lungo vicino a un incendio, aumentano di molto le caccole nel naso.
10 Comments »
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Non vi posso lasciare che passano due mesi e gia’ prendete fuoco…proprio non ce la fate, senza di me?
Comment di Ale • 8 Settembre 2009 11:58
Ma con l’aria seccata dalle fiamme come la mettiamo con la levitazione? Cioè, se non risolvete in fretta il problema rischiate di ritrovarvi senza focaccia… Il mondo non può stare a guardare questa volta…
Comment di serir • 8 Settembre 2009 12:00
Porcavacca! Ora capisco tutto.
Comment di Skalda • 8 Settembre 2009 14:02
Un evento epocale, in tutti i sensi.
Comment di MCP • 8 Settembre 2009 18:25
l’abbondanza di caccole porta a scaccolarsi di più, con evidenti implicazioni sulla vita sociale.
quel che comunque più mi fa sbavare dalla rabbia è che si tratta – a quanto pare – di incendi tutti quanti di origine dolosa…
Comment di golosino • 9 Settembre 2009 15:49
Serir, nonostante la focaccia sia un qualcosa di divino, non levita… Lievita… ;-)
Mi sono perso tutto l’incendio, ero via… tutti bene???
Comment di Botty • 10 Settembre 2009 10:16
Caccole a parte, ovviamente! ;-)
Comment di Botty • 10 Settembre 2009 10:16
Ale: la Liguria senza di te è talmente brutta che vogliamo darle fuoco. Anzi, “foho”, in tuo onore. :)
Serir: il problema nel frattempo è stato abbastanza risolto, e la focaccia è tornata a ornare le nostre tavole.
Skalda: sono diabolico, nevvero?
MCP: quali sensi? Spero non il gusto.
Golosino: perché, esistono anche incendi non dolosi? (dai, ci sono quelli colposi, come appare che siano quelli genuensi)
Botty: Golosino è bruciato ed è diventato nero.
Comment di xx • 10 Settembre 2009 17:59
Botty: l’incendio non ha neanche sfiorato la “vera” Genova che io e te conosciamo, dove invece è arrivato un po’ di fresco. Le fiamme si sono concentrate sulle alture di Nervi (posti tipo “Trensasco” e “Torrazza”, che per quanto ne sapevo io potevano già essere privi di esistenza). I giornali nazionali hanno parlato di “centro di Genova”, che però per la maggior parte dei cronisti includeva “Recco” e “Bordighera”. C’era anche un aggiornamento di agenzia, che purtroppo non riesco più a ritrovare, che titolava una cosa del tipo “L’incendio sfiora le case del centro. Distrutti diversi pascoli”.
Comment di Kumagoro • 11 Settembre 2009 02:12
Well, svirgolate giornalistiche a parte, lemme lemme il fuoco e’ arrivato a Bavari e di nuovo a Borgoratti (gia’ colpito una ventina di giorni fa), descrivendo un arco pazzesco da Est a Nord. 6, 7 km di fronte in due giorni… una roba mai successa a memoria di anzianissimi. E suppongo che anche ripercorrendo gli annales di Genova non vi sia niente di simile per almeno un paio di secoli.
Comment di MCP • 11 Settembre 2009 19:08