Martedì 13
Oggi al fiume abbiamo trovato un gamberetto di fiume. L’abbiamo messo in una pentola.
Qualche ora dopo gli è mancato l’ossigeno. Abbiamo detto alla nonna di cambiare l’acqua, ma ne ha solo tolta, perciò è morto.
Mercoledì 14 Luglio
Ieri ho scritto del gambero, no? Ebbene non sapevo dove era finito, oggi l’ho trovato appeso a un ramo di albero, l’ho seppellito ma poi per fare uno scherzo l’ho appeso di nuovo all’alberello.
Mentre aspetto che qualcuno mi faccia sapere come si dice “trilogia di due soli elementi”, queste giornate passeranno alla storia come “trilogia del gambero”. Bei tempi, il 1982, quando nei torrenti c’erano ancora i gamberi di fiume! Ovvio che ora non ci siano più, quei 20th Century Boys li pescavano e facevano fare loro delle morti orribili! Innanzitutto una precisazione: l’abbiamo messo in una pentola non significa che l’abbiamo cucinato o che avessimo intenzione di farlo. Probabilmente non ci è nemmeno passato per la testa di mangiarlo, anche se probabilmente sono bestie commestibili (anche se lungi dall’essere buone, credo), la pentola era solamente il posto dove conservarlo. E ora il mistero della nonna: sarà davvero successo che abbiamo detto alla nonna di cambiare l’acqua, ma lei l’ha solo tolta? E in tal caso, perché? Perché era malvagia? Probabilmente la risposta, vista dagli occhi di un adulto, è che è meglio liberarsi di quel cacchio di gambero prima possibile, ché fa un po’ schifo e poi la pentola mi serve per cuocere il coniglio per la cena. O magari la nonna voleva davvero cambiare l’acqua, ma a metà dell’operazione è successo qualcosa (che so, il coniglio era cotto) e si è distratta. Fatto sta, ed è la cosa che trovo più buffa, che è morto, e lo dico con un cinismo che mi stupisce.
Assai più inquietante, tuttavia, è il ritrovamento, apparentemente casuale, di un cadavere di gambero di fiume appeso a un albero l’indomani. Ignoro chi possa essere stato, forse io stesso durante un attacco di sonnambulismo, e quale ne fosse lo scopo; forse una sorta di avvertimento agli altri gamberi di fiume: “state lontani da qua, o finirete come me!”. Forse ancora più inquietante è il fatto che, dopo la pietosa sepoltura, ho riesumato quel povero disgraziato e l’ho riappeso, per fare uno scherzo spassoso: “Ehi, guardate, un gambero zombi!”. In effetti fa ridere, lo rifarei anche oggi.
Infine, dal lato formale, trovo assai interessante l’uso retorico della domanda iniziale. Avrei potuto dire “Il gambero di cui ho parlato ieri …”, ma ho preferito ammiccare al lettore. Un blogger in erba già ventidue anni prima di esserlo sul serio.
11 Comments »
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Grande, una scena degna del Tobe Hooper anni ’70, adepto del simbolo disturbante piu’ che dell’esibizione di frattaglia (di cui fu parco anche in seguito, malgrado la credenza popolare).
Comment di MCP • 2 Settembre 2009 16:00
io voterei per un gambero zombie.
Comment di Tripplo • 2 Settembre 2009 16:57
Grandissimo Luca, anche io ho apprezzato la domanda retorica iniziale (prima che tu ce lo facessi immodestamente notare, intendo). E comunque lo scherzo del gambero riesumato è proprio da grasse risate. Ha Ha.
Ecco una cosa che non ho mai condiviso con i miei compagni di giochi ai tempi delle elementari: non ho mai torto un capello ad alcun essere vivente (ne, tantomento, profanato il suo sepolcro) se non ad uso culinario: ho pescato e ucciso a pietrate parecchie trote, ma tutte successivamente mangiate. Penso di essere molto nobile per questo.
Comment di kotekino • 2 Settembre 2009 19:29
Notevole la tua precisazione scientifica della mancanza di ossigeno e che il gamberetto fosse di fiume, come a rimarcare il fatto che si trattasse di una specie distinta rispetto a quelli che si trovano nella pasta asparagi e gamberetti. Lodevole.
Comment di serir • 2 Settembre 2009 20:01
Mi permetto di far notare che qui al nordest nei fiumiciattoli di campagna si trovano gamberi in abbondanza. Trattasi pero’ dei cosiddetti “gamberi killer”, ovvero di una razza introdotta nel territorio da poche manciate di anni (per un qualche tipo di errore, se le voci che circolano sono esatte – Google ne sapra’ di piu’). Ciononostante possono costituire un ottimo ingrediente per condire gli spaghetti.
Comment di Joril • 2 Settembre 2009 21:35
Spaghetti “allo scoglio”? No no, spaghetti “al fosso”.
Comment di Tripplo • 3 Settembre 2009 08:47
in effetti è un racconto piuttosto macabro… bravo piccolo Luca, stavi già ponendo le basi per diventare un serial killer!
io da piccolo dichiaravo guerra ai formicai. e poi con mio fratello mettevamo l’olio sulla piastrina del Vape e ci friggevamo le formiche (sempre loro, maledette bagasce!)
Comment di golosino • 3 Settembre 2009 15:57
Non è che la nonna, schifata, ha svuotato la pentola fuori dalla finestra del primo piano, dove come tutti sappiamo c’era una cucina, altrimenti questa mia interpretazione fallisce, e il gambero si è ritrovato appeso per caso?
Comment di Cementino • 7 Settembre 2009 10:40
MI ricordo tutto come se fosse stato ieri. Dalla pentola svuotata a metà al cadavere appeso all’albero. Che evento memorabile!!
Comment di tua sorella • 7 Settembre 2009 23:31
ARTICOLO 5:
1. Sul territorio regionale è vietato danneggiare e uccidere
intenzionalmente nonché molestare catturare detenere e commerciare le
seguenti specie: – Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) –
Granchio di fiume (Potamon fluviale = P. edules) [….]
Comment di Skalda • 8 Settembre 2009 15:36
Non ho capito se il tuo continuare a chiederlo sia un perculamento, ma nel dubbio: si dice dittico, te l’aveva già fatto notare Spacca mesi fa.
Comment di Kumagoro • 11 Settembre 2009 02:04