Ai miei tempi, quando non c’erano internet e i blog e Maispeis e Fessabuca, i liceali (anzi, soprattutto le liceali) avevano il Culto del Diario. Forse ce l’hanno ancora, non lo so, non frequento liceali, ma a me piace credere che i tempi sono cambiati e i giovani d’oggi non si dedicano più al Culto del Diario, così posso fare un po’ il vecchio brontolone.
Il Culto del Diario consisteva nello scrivere roba sul proprio diario scolastico, affiancando così voti e compiti a disegnini, scritte giganti fatte con l’Uniposca, osservazioni sui propri compagni di classe scritte in un alfabeto segreto (*), testi di canzoni di Vasco Rossi, poesie maledette. I più feticisti (o forse i più cubisti sintetici) incollavano anche ricordi come biglietti dell’autobus usati per uscire col fidanzato, messaggini cartacei dello stesso, o, sfiorando la perversione, ciocche di capelli o addirittura mozziconi di sigarette (bleah!).
Accanto a tutto questo, c’erano le frasi standard, quelle che “suonano bene” o fanno ridacchiare e che sono state inventate da chissà chi. Sarebbe bello raccoglierle e osservare la loro evoluzione nel tempo e nello spazio, ma sarebbe necessario l’accesso a migliaia di diari di ragazzine e leggerli tutti con attenzione. Che palle, fatelo voi!
Qua ci limiteremo a qualche esempio:
Non urlare forte la tua felicità, la tristezza ha il sonno leggero.
(Brrr…)
Come la barca lascia la scia, io ti lascio la firma mia.
(Forse questo è un po’ più infantile, e tipico di chi prende il diario di un altro e non sa che scriverci. Però l’espressione “lascia la scia” è un gioiellino poetico. Un abbonamento semestrale a “Trottolino Mese” a chi mi dice di che figura retorica si tratta.)
Lo studio è lavoro, il lavoro è fatica, la fatica è sudore e sudare fa male. Quindi, ci ce lo fa fare?
(Di questo so persino la fonte: una cartolina di auguri di Lupo Alberto. Comunque, non è vero che lo studio è lavoro, non necessariamente il lavoro è fatica, non sempre alla fatica corrisponde il sudore, e in ogni caso sudare non fa male. Quindi studiate, sfaticati!)
Se fumi Marlboro, ti amo e di adoro. Se fumi Muratti, ti amo da matti. Se non fumi niente, ti amo ugualmente.
(Probabilmente la mia preferita. Adoro l’implicazione dell’ultima frase: “Anche se è noto che tutti gli adolescenti ganzi fumano, giusto per te potrei fare un’eccezione e amarti lo stesso. Però vediamo di rimediare, eh! Il tabacchino sta lì dietro.”)
Se ne avete altri da citarmi, sarei l’uomo più felice del mondo. Ovviamente non lo griderò, c’è Mariagrazia Tristezza che dorme sull’amaca qui vicino.
(*) Uno degli atti più malvagi che io abbia compiuto nella mia vita è copiarmi un po’ di queste frasi dal diario di una mia compagna di classe. Essendo un banale sistema crittografico del tipo “a simbolo uguale corrisponde lettera uguale”, in una mezzoretta lo decifrai e scoprii un sacco di tresche che prima ignoravo.
80 Comments »
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Vogliamo spendere due righe su tutte le frasi pseudo crepuscolari (vere o presunte) di Jim Morrison? Tipo “sorridi anche se sei triste perche` piu` triste di un sorriso triste c’e` solo la tristezza di non poter sorridere”.
(Mi piace comunque notare che i liceali di cui leggevamo il diario scrivevano in italiano. Oggi avreebero scritto “Srrd anke se 6 trst, xke + trst di 1 srrs trst c’e` sl la trstz di nn poter srrd”)
Mi sto perdendo una gustosa citazione su mariagrazia tristezza che dorme sull’amaca?
Comment di Botty • 14 Dicembre 2009 13:21
Nel mio liceo andava molto il testo in inglese, vincitore assoluto “nothing else matters”. Io comunque lo odiavo perché era uno strumento (l’ennesimo) di emarginazione, del tipo “se sei ganzo ti faccio leggere il 15 ottobre, se sei simpatico il 7 marzo, se sei uno sfigato non puoi nemmeno vedere la copertina”.
Comment di Serir • 14 Dicembre 2009 13:36
Botty: sai che non ho capito un cazzo della presunta citazione di Jim Morrison? E’ una di quelle cose come l’IVA che proprio mi rimbalzano addosso.
No, non hai perso nessuna citazione. E’ solo che volevo personificare la Tristezza e l’ho chiamata Mariagrazia. Un sorriso triste di scusa a tutte le Mariegrazie in ascolto.
Serir: belin, se si scrivevano i testi dei Metallica già eravate avanti! E, fammi indovinare, tu eri uno sfigato e nessuno te lo faceva vedere (il diario).
Io, comunque, per distinguermi, in quinta liceo non ho avuto il diario. Bravo, Luca.
Comment di xx • 14 Dicembre 2009 13:41
A me piace pensare che fossi io a snobbare i diari altrui…
Ma nel tuo liceo in quinta non davano i compiti? Che facevi, te li tatuavi sul corpo?
Comment di Serir • 14 Dicembre 2009 15:12
No, me li ricordavo sempre.
Comment di xx • 14 Dicembre 2009 15:16
che dovevi studiare il 23 marzo del 1993? (che differenza rispetto al mio giovanissimo 1997)
Comment di Serir • 14 Dicembre 2009 15:24
XX 3: neanch’io. E` talmente criptica che la seconda versione e` quasi piu` chiara! ;-) Temevo che la citazione fosse sull’amaca, da qualche altra perla diariale (esistera` l’aggettivo diariale? Un qualcosa relativo a un diario come lo si identifica?)
Io alle superiori avevo sempre una delle 57 agende che capitavano in casa regalate dai vari fornitori dell’azienda dove lavorava mio padre, dalla banca, dagli amici originaloni etc etc etc…
Comment di Botty • 14 Dicembre 2009 15:25
Botty: voto per l’aggettivo “diariale”, se non c’e’ verra’ introdotto!
E neanch’io ho capito la citazione di Jim Morrison.
serir: io posso dire con sicurezza cosa dovevo studiare il 23 marzo 1993: nulla.
Comment di paolo • 14 Dicembre 2009 15:46
Paolo: io nemmeno, o meglio avrò avuto da studiare ma sicuramente non l’ho fatto.
Botty: più che criptica direi che è comprensibile solo considerando il nutrito ventaglio di sostanze che si introduceva endovena, endobocca e probabilmente endoano.
Comment di Serir • 14 Dicembre 2009 16:39
Ah comunque Luca, non si ruba il diario ad una giovane Deborah (o Deborha o Dhebora o Hdebora) scoprendo i suoi segreti. Vergognati e pentiti a colpi di statuette.
Comment di Serir • 14 Dicembre 2009 16:46
Serir 6: il canto XXI del Paradiso.
Botty 7: le agende sono così uncoooool! Io ho avuto Sturmtruppen in prima, Lupo Alberto in seconda, Linus in terza e quarta. Niente in quinta. Le Smemo no, non mi piacevano.
Paolo: fortunello. Quel giorno hai fatto sega/bottato/saltato/marinato, eh?
Serir 9: la cosa affascinante però è che suona bene, anche se non vuol dire niente.
Serir 10: era una D., in effetti, anche se senz’acche. E non ne sono affatto pentito, è stato uno dei momenti più gloriosi della mia gioventù.
Comment di xx • 15 Dicembre 2009 11:14
xx: dalle mie parti si dice “bigiare”. E comunque dopo il 19 marzo di quell’anno non avevo piu’ obblighi accademici di sorta…
Comment di paolo • 15 Dicembre 2009 11:23
io ci attaccavo le vibrisse della mia gatta. ok, non le strappavo, le trovavo in giro…..veramente anche l’anno scorso ho attaccato la vibrissa del gatto sulla mia professionalissima agenda da matura professionista. C’è la vibrissa ma non la foto della figlia…..forse qualcosa non quadra
Comment di sua sorella • 15 Dicembre 2009 11:34
io avevo il diario di radio deejay perchè c’erano gli Elio!!
Comment di Tripplo • 15 Dicembre 2009 19:00
Miasorella: orcoboia che schifo le vibrisse della gatta! :)
Tripplo: ai miei tempi Elio non esisteva. Anzi sì, esisteva ma lo cagavamo solo noi che la sapevamo lunga, e quindi non c’era sui diarii di Radio Deejay (la radio dei giovani).
Comment di xx • 16 Dicembre 2009 13:08
A fronte del mio, che in quanto secchionico era sempre soberrimo, trovavo urtanti i diari altrui: alcuni, a forza di accumulare ritagli e ritaglietti, erano alti dieci piani! Pero’ ricordo Imagine di John Lennon copiata per intero su uno zainetto in simil pelle (non da me, eh).
Comment di MCP • 16 Dicembre 2009 23:53
Ho alcune notizie belle e alcune brutte, lascio a te valutarle:
– ho fatto il liceo tra il 198i e il 1986
– ho ancora tutti i miei diari (usavo quelli di Snoopy)
– non ero una di quelle liceali che scrivono ogni sorta di melensaggini sul diario o ci appiccicano roba, però, siccome questo mi faceva sentire sempre diversa dalle altre, nel secondo quadrimestre correvo ai ripari cercando di trasformare un banalissimo e noioso diario in un fulgido esempio di femmina liceale degli anni ottanta. Tutto ciò in un week end.
– conservo ancora una carta di caramella offertami dal mio primo amore. Del liceo, va da sè. E’ nella scatola “Mirko”. Ah, si, perchè io inscatolo i fidanzati.
Comment di Ba • 19 Dicembre 2009 10:26
Beh se ti ha regalato una carta di caramella hai fatto benissimo! :)
Comment di Joril • 19 Dicembre 2009 12:50
Attenzione!!! Questo commento contiene nerdaggine…
Ehi, Barbara ha iniziato il liceo in un anno immaginario!! :-)
Ok, la pianto!
Comment di Botty • 21 Dicembre 2009 11:59
Nel caso di Barbara solo la prima (o quarta?) e’ stata immaginaria; nel caso mio credo che tutti i miei anni di scuola siano stati immaginari (se no come avrei retto fino alla fine?)
Comment di paolo • 21 Dicembre 2009 12:14
MCP: era soberrimo, ma almeno era di Snoopy? O era l’agenda della Carige?
Ba, nell’ordine:
– notizia bella
– notizia bella
– notizia bella. Sarà stato un weekend spassosissimo.
– notizia brutta. Nessuno dovrebbe mai uscire con un Mirko con la k. E’ come Samantha con l’acca.
Joril: e poi si chiamava Mirko.
Comment di xx • 21 Dicembre 2009 12:53
Mirko è un nome orribile. Ed è giustiussimo discriminare qualcuno per via del nome.
Comment di serir • 21 Dicembre 2009 13:25
Tanto per scrivere cose inutili e che i lettori di questo post probabilmente sanno gia’, desidero ricordare che i diari Snoopy avevano solo qualche disegno di Snoopy qua e la’, mentre i diari Linus avevano anche le strisce dei Peanuts e per me avevano quindi piu’ sostanza (insomma, avevo qualcosa da leggere durante le ore di filosofia). Chiaro che un diario Snoopy si prestava meglio ad essere imbottito di ritagli, vibrisse e karte di karamella di Mirko (con la k)
Comment di paolo • 21 Dicembre 2009 14:06
Bravi ragazzi, sono orgoglioso di voi. Era un po’ di tempo che da queste parti non si faceva del razzismo insensato, e Mirko sarà la nostra povera vittima.
Paolo: sagace chiosa, è vero. Barbara, avevi proprio Snoopy o era Linus?
Comment di xx • 21 Dicembre 2009 18:13
Oddio, quando smetto di ridere vado a vedere.
Temo fosse Snoopy.
Posso giocarmi i diari di Sesamo Street delle medie?
Mirko con la k.
ECCO COS’ERA CHE LO RENDEVA COSI’ SBAGLIATO!!!
Ragazzi, ad avervi conosciuto prima!
Forse mi salvavate anche da un Nicola (che, voglio dire, finisce con la A e prima c’è tutto un NICOL, che tipo di persona potrà mai essere uno così? Un destino segnato!)
Comment di Ba • 21 Dicembre 2009 20:26
Propongo di realizzare un bollino per questo blog che lo certifichi come “100% privo di Mirko”, in modo da poter essere un faro nella notte per tutte le ragazze che hanno avuto (o stanno avendo) una disavventura analoga a quella di Barbara.
A parte questo, mi ascrivo all’elenco di Linus-diaristi (solo per un anno pero’, poi ho usato le agende della banca.. Sulla cui prima pagina scrivevo religiosamente la Legge di Murphy)
Comment di Joril • 21 Dicembre 2009 21:36
Mirko e’ il fratello gemello di Marco e si distinguono per il colore del manico dei loro martelli, l’uno e’ bianco e l’altro e’ nero.
Comment di paolo • 22 Dicembre 2009 11:47
quella di prima e’ una citazione letteraria
Comment di paolo • 22 Dicembre 2009 13:42
Siamo troppo ignoranti per coglierla, ma chissà perché mi suona un po’ Gianni Rodari.
Ba: con calma…hai qualcosa contro gli ometti che finiscono per A? :|
La K è malvagia, il KKK infatti è cattivissimo. Hitler non aveva nessuna K nel suo nome perché era malvagissimo e sapeva dissimulare.
(chissà perché mi aspetto che Kotekino arrivi con un fake nuovo fiammante chiamato “Mirco” con la C. D’altronde, lui ha due K nel nick…)
Comment di xx • 22 Dicembre 2009 13:48
xx: indovinato
Comment di paolo • 22 Dicembre 2009 14:03
si avvicinano le feste e non vedo nessun post al riguardo. Da utente mi sento affranto e gioioso. 1% affranto e 99% gioioso.
Comment di Tripplo • 22 Dicembre 2009 16:25
Storie di Marco e Mirko. Dai che questa era facile facile.
Pensa che il mio primo amore è stato un Mirko e il mio primo marito un Marco.
Rodari è morto, buon per lui.
Comment di Ba • 22 Dicembre 2009 21:56
Mirko dei Bee Hive = Mirko dalle Marche? Meditate su questo.
XX21: anonimi ma eleganti diari-agenda (o come si fara’ il plurale composto). Ma in prima media possedetti lo scintillante diario Ferrari: di bio di tutti i piloti commentate dal Drake in persona e brani scritti da vari esperti di motori. Sciccosissimo!
G.Rodari, come B.Munari, e’ personaggio di fantasia. Non escludo che ogni tanto ancora si sentano al telefono.
Comment di MCP • 22 Dicembre 2009 23:37
..(con tanto) di bio di tutti i piloti ecc ecc..
Comment di MCP • 22 Dicembre 2009 23:38
MCP: Mirko delle Marche era un fidanzato della mia migliore amica, categoria brutti, bassi e dannati. A me stava un po’ sulle balle.
Ba: fai bene a diffidare degli uomini a-finali, invece gli e-finali sono tutti dei gran fighi.
Comment di serir • 23 Dicembre 2009 13:45
Gli uomini e-finali mi mancano, mentre proporrei gentilmente di realizzare anche un bollino anti z-portanti. Con l’unica eccezione di Zorro.
Per dirvi, di uomini con la zeta nel nome ne ho testati 3 e nessuno di loro ha meritato una scatola. E questo la dice lunga.
Comment di Ba • 27 Dicembre 2009 01:49
BTW, posso certificare che la carta di caramella esiste! ma tu pensa che roba…. :-)
Comment di Botty • 27 Dicembre 2009 03:15
E non diciamo niente del burro di cacao?
Comment di Ba • 28 Dicembre 2009 01:50
Qui ci sono verità nascoste.
Comment di serir • 28 Dicembre 2009 11:29
Diciamo qualcosa del burro di cacao. Io non saprei cosa, se non che lo uso in inverno in quanto motorettista. Ma dovrei smetterla col Labello più scabeccio, dovrei passare a qualcosa di più professionale. Datemi consigli.
Comment di xx • 28 Dicembre 2009 11:33
per labbra setose e lucenti ti consiglio bur de cacaó de Lancome, ai ribes azzurri e lardo di colonnata.
Comment di serir • 28 Dicembre 2009 14:26
Se vuoi ti presto il burro di cacao usato da mirko con la kappa. E’ d’annata. E mirko con la kappa baciava bene.
Comment di Ba • 29 Dicembre 2009 02:13
Questo significa che attraverso il suo burro cacao potrei assorbire i poteri di Mirko con la kappa? Mumble, ripensandoci rimarrò sul mio Labello più scabeccio.
Comment di xx • 29 Dicembre 2009 10:17
XX: Per un attimo ho avuto paura!
Comment di Joril • 29 Dicembre 2009 11:05
L’idea era appunto quella di fidelizzarti sul Labello
Comment di Ba • 29 Dicembre 2009 20:10
Sennó potresti optare per il gloss “qualcosa” che ho visto in pubblicità. Ha un pennello con una forma ridicola a racchetta da tennis, che dicono faciliti lo sprigionarsi della lucentezza. Come risultato due canotti gonfi laccati e sbrilluccicosi, qualcosa di dannatamente artificiale e antiestetico.
Credo che ti starebbe bene.
Barbara e/o Chicca: cos’è il gloss? Perché si differenzia dal rossetto?
Comment di serir • 30 Dicembre 2009 11:55
Ah Ventimì! N’do stai?
Comment di serir • 3 Gennaio 2010 23:34
Tanto per tornare sull’argomento iniziale (non so nulla su Labelli e gloss-ari) e, in particolare, sulla frase “se fumi malboro ecc. ecc.”: e se uno fumava Alfa senza filtro (che gia’ ai miei tempi erano diventate un mito perche’ non si trovavano piu’)?
Comment di paolo • 5 Gennaio 2010 11:35
Io quando ero idiota (in quanto fumatore) fumavo le philip morris, poi le camel, poi le marlboro e infine le pall mall. Adesso che sono rimasto idiota, ma non fumatore, non posso nemmeno sentirne l’odore (leggasi puzza) da lontano.
Se fumi alfa senza filtro…. ti…. ci… non lo so, non mi viene niente che faccia rima con filtro. Ne tanto meno con alfa, sono un pessimo poeta.
Comment di Serir • 5 Gennaio 2010 12:03
Forse si’, pero’ ti applaudo in quanto ex fumatore! :) (Tu, non io)
Comment di Joril • 5 Gennaio 2010 13:03
Joril: trova la forza di smettere. La forza è in te.
Scherzi a parte se vuoi davvero farlo ti do un paio di dritte che funzionano (almeno con me lo hanno fatto, fumavo da tredici anni e tra poco compio tre anni tabaccofree).
Comment di Serir • 5 Gennaio 2010 13:34
La rima in -iltro e’ difficilissima!
Si puo’ optare per una rima imperfetta:
se fumi un’Alfa senza filtro, lasciala cadere in un posacenere di peltro.
Comment di MCP • 5 Gennaio 2010 19:39
Imparai da Mike-terapeliceci-Bongiorno che le uniche due parole italiane senza rima sono uva e fegato. Quindi, ohibò, qualcosa che rimi con filtro ci deve essere…
Comment di serir • 5 Gennaio 2010 20:00
Serir51: beh a dirla tutta non ho mai toccato una sigaretta, pero’ posso veicolare le tue dritte a dei miei amici che ogni volta mi appestano i vestiti :) Intanto propongo di festeggiare la ricorrenza della tua fuga dal tabacco!
Comment di Joril • 5 Gennaio 2010 21:35
“fegato” non ha rima? Se si rispetta l’accento, forse si’, ma se si prendono le ultime tre lettere di rime se ne trovano…
Comment di paolo • 6 Gennaio 2010 13:11
Una parola fa rima con un’altra se ha le stesse lettere a partire dalla vocale con l’accento. Quindi “beltà” fa rima con “trallallà”, “peltro” fa rima con “feltro” e “fegato” non fa rima con “abigeato”.
Per quanto riguarda le Alfa senza filtro, posso suggerire di ribaltare la gag con “senza filtro Alfa”. Il problema è che non mi vengono in mente rime nemmeno per “alfa”…
Comment di xx • 6 Gennaio 2010 14:15
Possiamo provare con le Nazionali senza filtro (altro genere scomparso)
Comment di paolo • 6 Gennaio 2010 18:45
se mi trovi una parola che faccia rima con “nazionali senza filtro” e non con “alfa senza filtro” ti do un premio in gettoni d’oro (li trafugo dalla tomba della buonanima)
:-)
Comment di serir • 6 Gennaio 2010 20:05
Mi riferivo al suggerimento di xx56: fare la rima con “senza filtro nazionali”, credo sia piu’ facile… quanti gettoni d’oro mi merito?
Comment di paolo • 7 Gennaio 2010 09:54
“se fumi senza filtro nazionali, sei un po’ muratore, ma il mio amor mette le ali”.
Comment di xx • 7 Gennaio 2010 11:05
Applausi
Comment di paolo • 7 Gennaio 2010 11:24
Poesia pura…
Temo che filtro andra` a fare compagnia a fegato e uva… con buona pace della buonanima…
Comment di Botty • 7 Gennaio 2010 12:13
è che almeno due su tre sono parole che in una poesia classica troverebbero difficile collocazione, indipendentemente dalla rima.
ci vorrebbe kuma.
Comment di Serir • 7 Gennaio 2010 13:00
Bevi tanto il d’uva succo
senza filtr’ le nazionali
sarai presto bello gnucco
tutto giallo senza eguali
perché male fa la milza
e di guai avrai una sfilza.
Sostituire milza con fegato e invertite le parole nei primi due versi, e vualà la poesia cercata.
Comment di xx • 7 Gennaio 2010 13:03
Mmmm… però, lazzarone, così facendo ti eviti il problema rima con fegato. E a quel punto sfilza non c’entra nulla…
Comment di Serir • 7 Gennaio 2010 13:07
Facciamo così:
Perché male fa il fegàto
anche se non è un reato.
Però si perde il predicozzo…e a me piacciono le poesie colla morale. :)
Comment di xx • 7 Gennaio 2010 13:09
perché male fa il fegàto
di un morbo sei affettato
sapevi che era grave
sarai terra per le fave.
Comment di Serir • 7 Gennaio 2010 13:18
Mi permetto di ritoccare la metrica:
ormai il morbo t’ha affettato;
già sapevi ch’era grave
sarai terra per le fave.
Comment di xx • 7 Gennaio 2010 13:23
mi inchino di fronte al talento leopardiano.
Per festeggiare la poesia andrò a mangiare una pizza alla piamonttesa
Comment di Serir • 7 Gennaio 2010 13:27
Mi inchino anch’io a contanto talento
Com’e’ la pizza alla piamonttesa?
Comment di paolo • 7 Gennaio 2010 15:25
Serir, siamo in attesa del tuo responso. Secondo me è una pizza a base di prodotti tipici piemontesi, però fatti sbagliati. Quindi, una pizza al brasato al barolo, però fatto con la fesa di tacchino e col Tavernello.
Comment di xx • 11 Gennaio 2010 12:54
ma il Tavernello in cartone, eh? La differenza si sente!
Comment di paolo • 11 Gennaio 2010 14:23
Eheheheh, probabilmente ce n’è una così veramente… In realtà il “alla” era stato in luogo, cioè una pizza nel posto chiamato piamonttesa. O forse moto a luogo, visto che ho detto vado a mangiare alla… Non lo so, non mi importa, comunque ce ne sono diverse, l’immancabile 5 formaggi per esempio (o erano 6, non mi ricordo, fatto sta che i 4 formaggi in Spagna proprio non vanno).
Simpatica poi l’idea di servire l’insalata sopra la focaccia (no in senso genovese). Peccato però che poi si impappina tutta di condimento, che se fosse solo olio e sale starebbe pure bene, ma l’aceto, cazzarola, sulla focaccia ci sta male.
Comment di Serir • 11 Gennaio 2010 14:24
Ma poi, quali sarebbero i 4 formaggi della pizza? Ho l’impressione che ogni pizzeria abbia la sua opinione a proposito. Per dovrebbero essere mozzarella, stracchino, gorgonzola e scamorza, ma alcuni ci mettono il taleggio o addirittura il grana grattuggiato (beeh! ci sta malissimo!).
Comment di xx • 11 Gennaio 2010 16:22
A pelle direi i primi quattro che dici. Probabilmente qui invece sono cheddar, polistirolo, compensato e tofu. Il quinto potrebbe essere filadelfia…. o forse preferisci chiamarlo philadelphia ;-)
Comment di Serir • 12 Gennaio 2010 10:41
Serir non mi ha perdonato la PPBDM (Pasta Più Buona Del Mondo) che ho cucinato con salmone e philadelphia, e quindi mi tira le frecciatine. Sulla pizza…mumble, non saprei. E’ da provare. :)
Comment di xx • 12 Gennaio 2010 12:30
Secondo l’ultima riforma della Rechtschreibung si scrive “spagetti al filadelfia”
Comment di paolo • 12 Gennaio 2010 13:19
Sfortunatamente erano farfalle.
Comment di xx • 12 Gennaio 2010 16:10
Come ho potuto dimenticare il grande classico
Il tempo passa, il tempo vola
e noi cretini andiamo a scuola ?
Comment di xx • 14 Gennaio 2010 12:03
Quanti ricordi… per il compleanno di una mia compagna preparammo una torta simbolica, infilzando il suo diario con alcune penne e matite.
Io però ho ancora religiosamente conservati il diario Linus e i due Diarien delle Sturmtruppen del triennio.
Comment di M2 • 27 Gennaio 2010 12:51