Sul proprio diario, le mie compagne di classe delle medie usavano scrivere:
* Ahem * (mi schiarisco la voce per meglio declamare).
San Valentino
la festa di ogni cretino
che crede di essere amato
e invece rimane fregato.
Facciamo che tutti abbiamo detto la nostra sul disprezzo che nutriamo su per una festa così scema come San Valentino, e concentriamoci sul testo: mi ha sempre colpito questa visione così romanzata dell’occasione. Sembra quasi l’estrema sintesi di una commedia romantica.
Adam Sandler organizza tutto per San Valentino con la sua bella promessa sposa: senza scostarsi un ciccinino dai peggiori cliché delle romcom, cena a lume di candela in ristorante esclusivo con vista sulla città, rose rosse, sciampagna e ostriche. E un anello nella tasca della giacca, pronto per scivolare nel bicchiere di lei al momento giusto. Ma lei, Lindsay Lohan, non si presenta manco a cena: è infatti mesi che fa le corna ad Adam Sandler con Rupert Everett, e finge di stare con lui solo perché ci ha i soldi ed esaudisce ogni suo desiderio.
E così si trascina la triste serata del 14 febbraio di Adam, in attesa della bella Lindsay che non arriva. Prima è eccitato, poi inquieto, triste, preoccupato; infine, subodorando qualcosa, si fa prestare il telefono dalla cameriera e riesce a raggiungerla al telefono spacciandosi astutamente per un venditore di vestiti da sposa, e lei non è interessata! Allora non è vero che lo vuole sposare! Il nostro eroe è distrutto, ma ecco che la cameriera di prima, interpretata da una solare Anne Hathaway, gli sussurra qualcosa che gli cambierà la vita: “Quella là non ti merita”. Queste illuminanti parole scuotono Adam, che invita Anne al tavolo a sedersi con lui. Lei sorridente gli ribatte che non può, sta lavorando, ma magari quando stacca… E quando stacca, Adam è lì gaio ad aspettarla, pronto a iniziare una nuova vita col suo angelo salvatore. Fa per abbracciarla, ma arriva Rupert Everett e si prende anche questa. Fine.
(E che diamine, non posso mica uscire dal seminato del Diario delle Medie!)
17 Comments »
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ahah, Adam Sandler è proprio un babbo di minchia!
Comment di golosino • 14 Febbraio 2011 12:56
dehihihiho, Ruttert Evertett!
Comment di serir • 14 Febbraio 2011 13:28
see ma rupert everett oltre a essere gaio è anche trooppo stagionato per una romcom (anche definiti film da stiro, in quanto sono guardabili solo mentre stiro). Propongo quel quarto di bue (anche come espressione) di mattew mc conaughey.
Cacchio, certo che anche adam sandler quanto a espressività….
Comment di tua sorella • 14 Febbraio 2011 14:32
Quindi, nell’arco di una sola serata, Adam passa dal palpitare per una tanto da volerle chiedere di sposarlo e condividere il bagno per sempre, a innamorarsi della cameriera.
Ah, bello.
Comment di Ba • 14 Febbraio 2011 22:30
Miasorella: no, quello lì non va bene. Il ruolo è per un attore un po’ più anziano che interpreti l'”uomo di mondo” che sa come vanno le cose e le sfrutta con pochi scrupoli ma un pizzico di ironia. Poteva andare anche Clooney, ma ormai questi film non li fa più, o Richard Gere, che però è troppo vecchio e poi mi è antipatico.
Ba: per conservare l’unità di luogo e di tempo lo sceneggiatore è stato costretto a comprimere un po’ gli eventi. Ma poi intanto Adam ha avuto il fatto suo, che ti lamenti a fare?!?
Comment di xx • 15 Febbraio 2011 09:21
Sostituisci Everett con Connery e la Hattaway con la Lansbury e avrai il film del secolo!
Comment di serir • 15 Febbraio 2011 11:31
…del XIX secolo, suppongo :)
Comment di xx • 15 Febbraio 2011 12:53
Hahahaha!!!
A questo punto mettiamo anche Diane Keaton e Harrison Ford! :D
(pero` lo devi ambientare alla mensa della casa di riposo…)
Comment di Botty • 15 Febbraio 2011 15:52
Questo viene bene come seguito. Mi sovviene che non ho proposto un titolo al mio capolavoro: magari Un San Valentino da ricordare. Il seguito si chiamerà Un altro San Valentino da ricordare e la trilogia si completerà in chiave giovalinistica (con trentenni che interpretano liceali come da tradizione di Beverly Hills 90210) con My sweet sweet sweet Valentine perché il distributore non aveva capito che era il terzo della trilogia.
Comment di xx • 15 Febbraio 2011 16:01
Ma Rupert Everett non e’ un personaggio di Tiziano Sclavi?
Comment di paolo • 15 Febbraio 2011 17:36
Sì. E allora? Non può fare l’attore nel mio film solo per questo? :)
Comment di xx • 16 Febbraio 2011 12:41
beh, potresti fare il film in formato “Supergulp”
Comment di paolo • 16 Febbraio 2011 13:11
Mi piace pensare che il nome di Anne, nel film, venga pronunciato alla tedesca: letto com’è scritto.
annE!
Comment di Tripplo • 17 Febbraio 2011 18:21
Avrai sicuramente sulcesso! Vai XX!
Comment di deedrew • 19 Febbraio 2011 15:43
Paolo: l’importante è che ci sia qualcuno che legge le onomatopee. Bufo, bufo.
Tripplo: perché, non si legge così?!?
Deedrew: yeeeee! Sulcesso garantito!
Comment di xx • 21 Febbraio 2011 17:16
xx, sei cosi’ vecchio da sapere cos’era Supergulp?
Comment di paolo • 21 Febbraio 2011 18:03
Beh, so cos’è per cultura generale. Io ne ho un ricordo molto vago, ma ho flash di me che lo guardo a casa della Cecchina a Sassello mentre mia nonna, dopo aver preso il latte appena munto, conversa con la vecchietta in questione.
Comment di xx • 22 Febbraio 2011 12:54