Annecy 2011 parte I: The Annecy Experience
Non ci penso nemmeno a spiegarvi cosa diamine è il festival di Annecy. Cercatevelo.
Poche storie, per me andare ad Annecy è assai di più che vedere un sacco di cartoni animati. E’ un rito che esula da ciò che c’è da vedere e che si compone di una serie di gesti tradizionali che compongono, nel complesso la Annecy Experience.
E quest’anno, com’è andata? Beh, giudicate voi dalla checklist:
- Passare ad Alessandria e deridere il quartiere Cristo…check!
- Far aspettare Spacca ad Alessandria almeno una mezzoretta in modo che possa far amicizia col kebabbaro, sperimentare i nuovi panini di McDonald o cercare un chiodo della Vera Croce…check!
- Far pausa pranzo a Courmayeur e mangiare la pizza nella pizzeria Il Tunnel…check! (nota: quest’anno hanno corretto i menu e non c’è più il top of rape, ma la pizza è proprio ottima e abbondante e sono molto gentili)
- Fermarsi al primo autogrill francese a comprare una bottiglietta d’acqua che, coi vari refill alle fontane, ci accompagnerà tutta la settimana…check! (ri-nota: l’unica volta che questa fase è stata saltata hanno vinto i bambini sudanesi. Mai più)
- Sentirsi quasi arrivati quando si scorgono le mandrie di vacche savoiarde…check!
- Arrivare in città e sbagliare strada per arrivare al Bonlieu…check!
- Parcheggiare per prendere l’accredito e rimanere lì giusto qualche minuto oltre i 30′ gratuiti…check!
- Corsa sul lungo-lago…check!
- Mangiare la tartiflette la prima sera nel ristorante davanti alla sala Pierre Lamy…check!
- Non dormire la prima notte a causa della suddetta tartiflette che canta la Marsigliese nello stomaco…check!
- Pranzo alle vecchiette…check…ma per l’ultima volta. Non fanno più insalate ma solo piatto del giorno, e dall’anno prossimo sarà depennato dalla Annecy Experience.
- Pranzo all’Happy People, il bar dei finocchi di Annecy ahimè, è stato letteralmente murato. La piazzetta dove stava ora non esiste più è c’è un negozio.
- Inveire contro Chez Bernabé, che non ci ha fatto nulla di male ma che lo odiamo a priori…check!
- Scorgere il tizio uguale ad Alan Moore…check!
- Scorgere il belga coi baffi che sembra Asterix e gira con le magliette dei festival anni ’80… check!
- Farsi spennare dal pub del Pirata per la biretta post-proiezione serale a prezzi oltraggiosi…manca! Pazienza, abbiamo trovato di meglio!
- Mangiare una tartare e poi pisolare pesantemente alla proiezione successiva…check!
- Prendere una pausa da una proiezione per andare a fare la spesa dei cadeaux al Monoprix…check!
- Fare previsioni sui vincitori leggendoci attentamente le biografie dei giurati e cannare tutto…check!
- Tenere il badge tutta la settimana senza interruzioni (da svegli, almeno) e toglierselo solo quando, dopo la cerimonia di chiusura, ci si siede per la cena…check!
- La domenica mattina, prima di partire, passare a fare scorta di croissant e pain au chocolat da surgelare…check!
- Fermarsi di nuovo sulla via del ritorno a Courmayeur e mangiare polenta e spezzatini vari dal ristorante La Padella…check!
Però, affinché non si dica che ci limitiamo alle tradizioni, ci sono anche delle nuove scoperte interessanti che probabilmente saranno integrate nelle Annecy Experience dei prossimi anni:
- Birra in piedi all’aperto davanti all”affollatissimo e coolissimo Café des Arts…check!
- Cena dal ristorante dove danno le patate fritte a stufo…check!
- Indicare la gente (“Ehi, guarda quello là che capelli buffi!” – indicandolo col dito) correndo il continuo rischio di essere menati…check!
- Fare nuove conoscenze interessanti…check!
Ah, e poi ho visto un sacco di bei cartoni animati. Ma di questo parleremo nella prossima puntata.