Lloughannapistin: cittadina irlandese non lontana dalla costa occidentale, colpita nel corso del ventesimo secolo da una sfortunata congiuntura socio-economico-giuridica che l’ha resa un luogo invivibile.
Lloughannapistin è situata in una gola difficilmente accessibile, e a causa di questa caratterizzazione geografica è sempre stato un paese chiuso e fortemente ancorato alle tradizioni. Qualsiasi lloughannapistinese infatti non solo non andrebbe mai via dalla propria città natale, ma nemmeno si sognerebbe di fare un lavoro diverso da quello del proprio padre. Il figlio di un arrotino rimarrà tale, così come il discendente di un avvocato potrà svolgere solo professione di avvocatura. La chiusura ai forestieri inoltre è tale che chiunque non sia nato nella cittadina non può venire a risiedervi. Non esistono delle vere leggi a proposito, ma i pochi tentativi di immigrazione sono stati vanificati a colpi di patate marce.
In questo modo, Lloughannapistin è vissuta pacificamente per secoli, fino alla grande epidemia del 1923, quando una misteriosa malattia (chiamata febbre fetente) ha decimato la popolazione, colpendo in modo particolare i lavoratori. Fra i pochi professionisti sopravvissuti, sono rimasti quasi solo coltivatori e venditori di miglio (cereale che, probabilmente, forniva una sorta di immunità alla febbre fetente). Da oltre 80 anni, quindi, l’unico cibo
reperibile è il miglio, e la fornitura di servizi di qualsiasi tipo è assente. Ne è conseguita una forte inflazione interna: al mercato nero, un rocchetto di spago può venire a costare diciotto tonnellate di miglio.
Bartolese: tecnica di coltivazione in uso nel Friuli rinascimentale. Durante la prima domenica di marzo, una vergine vestita di veli (detta la Bartola) veniva bersagliata dai villici con zolle di terra e semi di grano mentre danzava nei campi da coltivare. Il bartolese non si usa più perché ovviamente non funziona.
Squalo della Groenlandia: lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è un pesce noto per le sue vicissitudini oculari. Tutti gli squali cacciano a vista, ma i membri di questa specie sono quasi ciechi poiché infestati da codepodi (una sottoclasse di crostacei), parassiti che si nutrono della pelle dei loro occhi. Gli squali ne hanno un beneficio poiché i codepodi sono bioluminosi, e i loro contorcimenti attirano le prede degli squali. In questo modo, la specie ha bisogno di avere gli occhi per nutrire i propri parassiti, i quali lo rendono cieco e a questo punto diventano indispensabili per permettere ad uno squalo inetto di cacciare. Un’ulteriore dimostrazione della complessità e della perfezione del Disegno Intelligente.