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Misteri della vita LXIX: Il genere del calcio

Uno scheletro nell’armadio: da bimbo, ero juventino. Con la maturità tipica di chi si interessa di calcio quando parla di calcio, battibeccavo col mio compagno di classe Enrico che, invece, era interista. Tra di noi quindi si sprecavano le gag del tipo “Juve di merda che il vento ti disperda” o “Avanti popolo alla riscossa, degli interisti vogliam le ossa” o ancora “Ho letto su un bidone che la juve è un campione. Ho letto su un giornale che l’Inter è un maiale. Ho letto su un diario che è tutto all’incontrario“.Un giorno Enrico, trionfante, mi spiazzò con “Che puzza, che tanfo! La juve è entrata in campo! Che aria, pulita, la juve è uscita!”. Smaccato, non seppi che rispondere, ma escogitai di rivalermi su mia sorella, che era milanista.

Appena giunto a casa, la apostrofai: “Che puzza, che tanfo! Il Milan è entrato in campo! Che aria, pulita, il Milan è usc…ma porc!” Indispettito dalla rima errata causa genere maschile, mi sfogai giocando con la pallina schizofrenica per un paio d’ore.

Ripensando all’episodio, mi son chiesto: in che modo si decide se le squadre di calcio sono di genere maschile o femminile? In linea di massima vale la regola che se una squadra eredita il nome della città (Palermo, Torino, Livorno) o una sua variazione (Milan, Genoa), allora è maschile, altrimenti è femminile (Juventus, Inter, Lazio, Sampdoria). Mirabile eccezione a questa ipotesi è la Roma… ma sono convinto la regola sia differente. Non credo inoltre che c’entri il nome della squadra per esteso (Milan Associazione Calcio, Genoa football and cricket club).

Warning: ogni commento che, a mio insindacabile giudizio, viri verso rivalità calcistiche verrà impietosamente stigmatizzato. E quando io stigmatizzo, stigmatizzo!

50 Comments »

  1.  MonsterID Icon

    ogni commento che, a mio insindacabile giudizio, viri verso rivalità calcistiche verrà impietosamente stigmatizzato. E quando io stigmatizzo, stigmatizzo!

    e allora stigmatizzami questo, gobbo infame! ;-p

    Post stigmatizzato dal Capo

    Comment di golosino • 21 Novembre 2007 15:56

  2.  MonsterID Icon

    argh, censura!

    Comment di golosino • 21 Novembre 2007 16:06

  3.  MonsterID Icon

    Magari vi sono dei controesempi, ma dovrebbe essere proprio il nome completo dell’associazione sportiva a dettare la regola.

    Esempio: U.S. Cremonese e U.C. Sampdoria sono femminili, come A.S. Roma.

    Il Milan ora e’ AC, ma e’ stato fondato come Cricket Club, proprio come il Genoa, e ha mantenuto il maschile.

    Comment di MCP • 21 Novembre 2007 20:07

  4.  MonsterID Icon

    Fammi capire… i milanisti erano giocatori di cricket? Ora, per rimanere fedele ai pregiudizi, me li immaginerò tutti col turbante in testa a coprire chiome da indiani tamil mentre sorseggiano the caldo e cervogia tiepida. Magari mi risulteranno meno antipatici.

    Comment di Chicca • 22 Novembre 2007 10:38

  5.  MonsterID Icon

    Sinceramente concordo con MCP, e l’unico controesempio che mi viene in mente è naturalmente l’Internazionale che, nonostante sia un Football Club, mantiene un seducente femminile. Il fatto che sia proprio l’Inter il controesempio fa sì che ciò non rappresenti la confutazione della tesi ma ne sia semplicemente l’eccezione.

    Originali fino in fondo noialtri interisti… (poteva mancare in un post del genere l’outing, seppur discreto, della propria fede calcistica ? Ovviamente no, tanto qualora piovessero insulti, conto sulla proverbiale capacità di stigmatizzazione dell’Oscuro Signore Dei Pinguini)

    Comment di kotekino • 22 Novembre 2007 13:20

  6.  MonsterID Icon

    potresti raccontare il perchè di queste nostre devianze culturali verso il fetido oggetto rotolante in campo verde con 22 uomini in mutande che lo inseguono: è sufficientemente curioso

    Comment di tua sorella • 22 Novembre 2007 21:07

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    Il FC Internazionale dovette cambiare il nome in Associazione Sportiva Ambrosiana durante il fascismo – da li’ il genere nell’uso comune e’ rimasto al femminile, anche se il nome completo sarebbe ora di nuovo maschile. Tutto si spiega, nel calcio :D

    Comment di MCP • 22 Novembre 2007 22:49

  8.  MonsterID Icon

    Suasorella: piu` che curioso direi forse addirittura inquietante….

    XX: e` per questo che hai scelto il pinguino, come animale totemico per il tuo sito… E` bianco e nero…. (belin che brutta, questa…)

    Comment di Botty • 22 Novembre 2007 22:50

  9.  MonsterID Icon

    MCP: sarà così, ma il fatto che tutte le squadre che mutuano il nome di una città siano maschili (a parte la Roma) mi suona come una coincidenza eccessiva.

    Miasorella: non ho capito cosa vuoi dire. :)

    Botty: fai il bravo o ti stigmatizzo! :P

    Comment di xx • 23 Novembre 2007 08:40

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    io mi ricordo che io e te siamo divenuti rispettivamente juventino e milanista perchè un pomeriggio da piccoli a sassello la nonna amelia ci aveva portato a fare una passeggiata nel bosco portando con sè le patatine del pacchetto che tanto ci piacevano. le patatine avevano una sorpresa consistente in una specie di sacchetto di plastica da infilarsi come una canottiera con i colori delle squadre di calcio, sport che allora non conoscevamo. Guarda caso, nel mio sacchetto c’era il milan, nel tuo la juve: per non buttare via la sorte….comunque non mi vergognerò mai abbastanza del mio losco passato di tifosa di calcio, per di più milanista e per di più festeggiante in caso di vittoria dlela coppa dei campioni (89 mi sembra…)

    Comment di tua sorella • 23 Novembre 2007 10:40

  11.  MonsterID Icon

    pensa te come può cambiarti la vita un sacchetto di patatine…

    Comment di golosino • 23 Novembre 2007 11:08

  12.  MonsterID Icon

    oltretutto… la canottiera non era un po’ bisunta, una volta tirata fuori dal sacchetto?

    Comment di golosino • 23 Novembre 2007 11:08

  13.  MonsterID Icon

    Sua sorella: quasi tutte le passioni (anche quelle, come in questo caso, rinnegate) nascono da situazioni casuali dell’infanzia! Che ci vuoi fare, mica c’è da vergognarsene. Io, per esempio, rientro nella casistica più classica: una sera da bambino vedo mio padre (che ai tempi consideravo un incrocio tra Dio e l’Uomo più Intelligente del Mondo) che sta guardando l’Inter contro la Roma in una sintesi in onda dopo 90° minuto; ignaro gli domando tutto: che cosa guardi? perchè ti piacciono di più quelli neroazzurri di quelli giallorossi ? perchè sei contento se quelli neroazzurri si tengono la palla e però quando la buttano nel cesto di quelli giallorossi sei ancora più contento ? Dopo 5 minuti ero interista.

    Vorrei, però, approfittare del tema del post per porre una questione che da sempre mi attanaglia: perchè spesso le persone intelligenti, di buona cultura e che rifuggono le tetre abitudini delle masse considerano il calcio e tutto ciò che lo riguarda come il fumo negli occhi ? Voglio dire: il calcio è uno sport e, come tale, serve a generare intrattenimento per chi lo guarda. Nè più nè meno degli altri sport, dei telefilm, degli spettacoli di varietà o dei più biechi reality. Dove risiede il divertimento nel guardare atleti che si sfidano in uno sport ? Mah! Nel puro fatto estetico di vedere uomini o donne dotati fisicamente che mettono alla prova il proprio fisico alla pari e in competizione con gli altri in un contesto di regole fissate ? Nell’appassionarsi alla “storia” a cui la competizione ha dato vita ? (prima quelli vincono, poi perdono, infine, per una casualità, pareggiano e si disperano e poi alla fine vincono di nuovo… interessante no ?) Nel sogno di immedesimarsi con gli attori della competizione ? Beh, non sto ad elencare tutti i possibili fattori ma sicuramente se esiste da millenni lo sport in qualche modo appassiona chi lo guarda. E ora vngo al punto: per caso il calcio si è rivelato essere uno sport molto apprezzato e popolare forse proprio perchè gli elementi che ho citato sono molto ben miscelati (sì, certo, anche il pattinaggio artistico fornisce elementi di grande fasciono in termini estetici… ma la storia ? noiosissima! Oppure il Curling, che è strepitoso in termini di storia, presenta uno spettacolo esteticamente e atleticamente ributtante). Quindi è diventato un fenomeno di massa e, come tutti i fenomeni di massa, si accompagna a degenerazioni di vario tipo cha vanno dal fenomeno dell’aggressività e violenza alla ottusa identificazione dello scopo della propria vita nelle sorti della propria squadra. Ma il problema non è il calcio in sè, è la massa che, dovunque si presenti, fa danni e svilisce ciò in cui si identifica (vale per la politica, vale per l’intrattenimento, vale per le mode): ci sono fenomeni che attecchiscono nella massa proprio perchè stupidi e banali (e quindi adatti alla massa) e ci sono fenomeni che, invece, attecchiscono ovunque per meriti oggettivi e quindi anche nella massa! Voglio dire che il Calcio non è Drive In! E torniamo al mio punto: le persone che amano stare lontani dai pecoroni, alla fine, rischiano per reazione di privarsi anche di ciò che è sì popolare ma non di livello basso e studiato solo per venire incontro alle esigenze più ventrali del popolo! Il gelato piace quasi a tutti (idioti inclusi) ma non per questo Umberto Eco se ne priva (magari lo odia, vabbè era per fare un esempio).

    Oggi considero lo sport e, nello specifico, il calcio come il migliore intrattenimento televisivo possibile (anche lo stadio non è male ma siccome soffro il freddo ci vado malvonentieri): continuo a essere visceralmente interista, divoro Gazzette dello Sport come croissant e continuo a considerare mio padre un incrocio tra Dio e l’Uomo più intelligente del Mondo. Sono un tipico caso di puer eternus oppure sono solo un anticonformista tale da non conformarmi nemmeno alle regole degli anticonformisti ?

    Comment di kotekino • 23 Novembre 2007 11:19

  14.  MonsterID Icon

    aargh kotekino la tua dissertazione mi stende! molto più semplicemente non mi piace il calcio come a taluni non piace il formaggio. quello che mi da addosso è che il mondo spesso si relaziona con te come se fosse impossibile che a te il formaggio non piaccia, limitandosi e chiedere se preferisci il gorgonzola o lo stracchino. e questo anche all’estero (in tanzania pure..). crca la domanda finale, penso che tu sia un normale tifoso forse un po’ troppo cerebrale…..e un po’ sfigato, visto che sei interista :P!

    Comment di tua sorella • 23 Novembre 2007 11:42

  15.  MonsterID Icon

    hehehe interista e sfigato sono aggettivi che si trovano spesso assieme! Comunque io mica me la prendevo con te direttamente eh ? Ammetto (seppur con riluttanza) che il calcio possa non piacere semplicemente per quello che è, così come può non piacere il formaggio (ma il formaggio può non piacere ?!? aaargh!) … era solo un pretesto per fare la tirata di cui sopra (ammetterai, però, che esiste la categoria di persone che rifiuta una cosa che, senza, il pregiudizio potrebbe non dispiacergli). Sulla questione di essere “troppo cerebrale” credo dipenda dal fatto che quando argomento su qualcosa tendo a farlo con l’emisfero sinistro del cervello. L’emisfero destro lo tengo per altre occasioni (ad esempio quando guardo una partita registrata, esigo che i riti scaramantici miei e dei miei cari siano rigorosamente rispettati affinchè possano influenzare gli eventi, ancorchè già accaduti: ritengo sia un comportamento discretamente emotivo quando non compulsivo)

    Comment di kotekino • 23 Novembre 2007 11:54

  16.  MonsterID Icon

    [emisfero sinistro in azione] Rileggendoti bene, però, noto un dettaglio che non quadra. Quoto alcune tue osservazioni:

    losco passato di tifosa di calcio

    il fetido oggetto rotolante in campo verde con 22 uomini in mutande che lo inseguono

    Capisco che tu non apprezzi il calcio e lo rispetto (seppur con riluttanza :P). Ma, se non sbaglio, quelli a cui non piace il formaggio solitamente non hanno mai avuto un losco passato di mangiatori di formaggio e non definiscono il camembert con aggettivi tesi a ridicolizzarlo o, peggio, a denigrarlo (in quanto al fetido, se riferito al camembert, sarebbe un complimento: dico l’equivalente formaggesco del fetore in un calcistico oggetto rotolante, che so, magari “antipatico” camembert o “iniquo” camembert).

    Ciò mi porta maliziosamente a pensare che oltre al legittimo disgusto (fattore che attiene all’estetica, quindi soggettivo e, quindi, inconfutabile e tendenzialmente immodificabile) vi sia anche una sorta di pentimento (fattore che attiene ai convincimenti, altrettanto soggettivo ma opinabile ed, eventualmente, modificabile nel tempo). E siccome amo il proselitismo calcistico, ti domando: che cosa ti ha fatto cambiare convinzione ?

    Comment di kotekino • 23 Novembre 2007 12:06

  17.  MonsterID Icon

    come sai tutti nella vita attraversiamo una fase in cui il gruppo e la condivisione sono essenziali come l’aria, e come sai uno dei terreni ineliminabili è proprioo il calcio. ebbene, il mio pentimento deriva dal fatto di avere fatto violenza a me stessa e di avere fatto finta di apprezzare qualcosa che in realtà mi fa schifo e mi annoia e lo ha sempre fatto. premesso che i genere l’agonismo sportivo non mi affascina in generale, personalmente preferisco la dura mascolinità e la dinamicità del rugby. Diciamo che ho trasferito sul calcio la stima del mio passato…

    Comment di tua sorella • 23 Novembre 2007 12:22

  18.  MonsterID Icon

    e poi non ho mai avuto fidanzati e mariti tifosi in tutta la mia vita. Vorrà dire qualcosa?

    Comment di tua sorella • 23 Novembre 2007 12:22

  19.  MonsterID Icon

    Questo vuol dire che la mia povera moglie, che oggi condivide con me la passione per le partite dell’Inter e che prima diceva esattamente le tue parole, prima o poi arriverà a rinnegare il suo passato e il suo fare violenza a se stessa facendo finta di apprezzare qualcosa che in realtà le faceva schifo e mi odierà per essere stato la causa di tutto questo. Oppure continuerà a fingere :)

    Comment di kotekino • 23 Novembre 2007 13:05

  20.  MonsterID Icon

    Io taglio la testa al toro, non cerco spiegazioni particolarmente arzigogolate, tesi a favore o conro. Semplicemnte il calcio mi annoia terribilmente. Non me ne gìfrega nulla del calcio mercato sudamericano, tantomeno la budesliga, e men che mai la serie B.
    Faccio eccezione solo per le partite dell’Italia in campionati più (il Mondiale) o meno (gli Europei) seri. Ma solo perchè spero di commuovermi cantando l’inno, mano al cuore. Patriottica.

    Comment di Iridella • 23 Novembre 2007 14:48

  21.  MonsterID Icon

    Premesso che non avevo assolutamente memoria dell’episodio citato dalla mia consanguinea (ero convinto di tifare juve perché in quel periodo la juve vinceva e i bimbi – e non solo – tengono per chi vince), mi professo d’accordo con Iribamba: il calcio di per sé non è uno sport interessante, inizia a divenirlo solo quando si tifa per qualcuno o, meglio, contro qualcuno. Sono assai perplesso sull’analisi pseudo-scientifica dello stesso, le discussioni sul calcio mi paiono la cosa più noiosa e inutile del mondo, e deviano spesso verso le solite stucchevoli rivalità e piccatine.
    Per questo, mi limito a vedere le partite di Europei e Mondiali vivendo la cosa più come rito sociale-patriottico-gastronomico che come interesse sportivo.

    (gastronomico? certo! mangiare e bere come maiali durante le partite dell’Italia è obbligatorio!)

    Comment di xx • 23 Novembre 2007 15:11

  22.  MonsterID Icon

    … o ancor meglio durante le partite della Germania, che ispira molto birra e salsiccia.

    Comunque rinuncio a perorare la causa del mio adorato football, noto di essere in stramaledetta minoranza: prendo atto e buon divertimento ai prossimi Europei. Ma per gli offside che non capite non rivolgetevi a me per delucidazioni :P

    Comment di kotekino • 23 Novembre 2007 15:32

  23.  MonsterID Icon

    Già non capisco offside, sicchè posso tranquillamente guardare le partite dell’Italia mangiando, bevendo, ascoltanto i cronisti (spesso analfabeti) e ascoltare gli insulti di chi guarda la partita con me…

    Comment di Chicca • 23 Novembre 2007 19:45

  24.  MonsterID Icon

    Secondo me uno dei “problemi” del calcio in Italia e’ il bombardamento continuo cui si viene sottoposti.. Se ci fosse piu’ curling ad esempio sarebbe sicuramente meglio per tutti. Detto questo, personalmente seguo il calcio solo se c’e’ il commento della Gialappa’s :)

    Comment di Joril • 23 Novembre 2007 20:34

  25.  MonsterID Icon

    A me il calcio piace esteticamente. No, non mi piacciono i calciatori :P, proprio il calcio, i goal, le azioni, i dribbling, le geometrie, le acrobazie, le intuizioni. Da anni tutto cio’ che e’ intorno al calcio mi disgusta, ma se mi imbatto in tivvi’ in un’azione da goal, non posso fare a meno di guardarla fino in fondo. Non credo che sapro’ mai resistere alla tentazione di vedere e rivedere un bel goal (o anche un bel goal mancato).

    Comment di MCP • 23 Novembre 2007 22:02

  26.  MonsterID Icon

    Quando Luca ha tirato fuori questo post sapeva a cosa andava incontro, cioè al rischio che diventi uno dei più commentati di sempre. Personalmente lo chiuderei all’istante, e dicendo questo vengo già al problema principale dell’argomento calcio, che non è il calcio in sé (uno sport come tanti, che si è diffuso per motivi squisitamente pratici: è sostanzialmente l’unico sport di squadra che si possa giocare per strada senza attrezzature particolari), quanto *i discorsi sul calcio*. E questo è un problema di società, non di sport.

    A me lo sport da guardare piace abbastanza (e spazziamo via subito la stupidissima obiezione dello sport praticato, che non c’entra una mazza: a tutti quelli che leggono libri si dovrebbe dire che farebbero meglio a scriverseli da soli?). Non mi piace al punto da anteporlo ad altri interessi, per cui oggigiorno mi capita raramente di guardarlo. Ma il punto è un altro: se guardo un incontro di tennis o un meeting di atletica, e mi godo l’agonismo, la tecnica, la tensione e l’armonia dei movimenti, alla fine ne sarò appagato. Se ne seguo più di uno, alla fine avrò sicuramente un/una favorito/a, o più favoriti/e, e sarò contento se vincono. Almeno in una certa misura. Sarò un *appassionato* di tennis o di atletica.

    Ma il “tifoso di calcio” è un’altra cosa. Non solo perché subentra più facilmente quel livello di maniacalità di cui accennava Kotekino (la lettura obbligata della Gazzetta, per esempio), e che i media sfruttano e amplificano a dismisura. Subentra soprattutto la *fede* (è proprio così che viene definita dai tifosi stessi). Il calcio diventa quindi una religione, non più una passione. Sequi una squadra, non uno sport. E odi le altre. Anche se lo fai con fairplay e ironia, e senza isterismi, è comunque questo che stai facendo. Ed è questo che dà fastidio agli atei calcistici. Non il pallone in sé, figuriamoci. Il pallone può anche essere esteticamente valido come nota MCP. La fede calcistica è sempre una cosa un po’ da indagine antropologica.

    Detto questo, la lamentela di Kotekino sul fatto che gli intellettuali ce l’avrebbero con il calcio a me sinceramente appare come snobismo all’inverso, o vittimismo che nasconde complessi di inferiorità personali: se c’è una cosa che unisce tutti gli strati sociali e culturali in Italia è proprio il calcio. Sono dichiarate senza problemi (anzi, con orgoglio) le “fedi” calcistiche di praticamente chiunque, da Dario Fo ad Armani e da Gino Strada a Odifreddi. Semmai c’è da chiedersi perché gli intellettuali oggi siano tutti interisti: la risposta sembrerebbe ovvia, eppure pare siano affiliazioni antecedenti al berlusconismo.

    Comment di Kumagoro • 24 Novembre 2007 00:06

  27.  MonsterID Icon

    Ok, ok… Visto che ho gia` vinto una prima stigmatizzazione (quindi ora ho le stigmate? Non me ne sono accorto… ‘spetta che controllo…) cerco di non averne altre e faccio il bravo… Anzi, faro` di piu`… Tiratina d’orecchie collettiva, anche ai commentatori piu` insigni, che stanno scantonando… Ehi, il post degli off-topic non e` questo…

    Dunque, ritornando in topic, mi sono fatto aiutare (mea culpa) dallo strumento del demonio per cercare una generizzazione delle squadre italiane ed effettivamente il principio enunciato nel post da Luca parrebbe rispondere al vero (nota curiosa, anche per la Juventus parla dello Juventus Football Club e poi della Juventus tout court, cosi` come l’Internazionale, il cui nome completo e` “Football Club Internazionale Milano S.p.A.)
    Per dare un po’ piu` di completezza alla ricerca, vi aggiungo che alcuni nomi “completi” giustificano il genere (Atalanta Bergamasca Calcio e` chiaramente femminile, cosi` come Societa` Sportiva Lazio 1900), altre lasciano un limbo alla discrezione dell’utenza (Calcio Catania non offre piu` giustificazioni di tanto per protendere da una parte o dall’altra, cosi` come, invertendo i fattori, Cagliari Calcio e Udinese Calcio, l’una usualmente maschile e l’altra femminile), infine altre, nel loro nome completo, potrebbero portare in senso opposto (le gia` citate Inter e Juventus, in rigoroso ordine alfabetico, oltre a Societa` Sportiva Calcio Napoli S.p.A. e Associazione Calcio Siena).

    Detto questo, mi piace aggiungere che a Genova ci sono due squadre che, nel dialetto indigeno (e qui vogliano perdonarmi l’eterografia – ma sara` poi il contrario corretto di ortografia? Mah! – dei suoni dialettali) sono “O Zena” (proprio come il nome della citta`) e “O Doia” o “O Sandoia” egualmente maschili. (I genoani piu` puri sostengono che a Genova ci sia una sola squadra di calcio, ma questo e` un altro discorso…;-) )

    Detto questo, finisco la mia tirata in topic e esco anch’io (eccheddiamine, l’uomo non e` di legno) e metto i miei due penny di pensieri…

    Innanzitutto io sono tifoso estremamente all’acqua di rose… Tanto all’acqua di rose che non so neanche quando gioca la mia squadra… e poi ho scelto per chi “tifare” in base a un motivo molto semplice (e qui i veri tifosi mi prenderanno a cinghiate): “Non puoi non tifare per il Genoa… fa troppa tenerezza!” (c’e` da dire che in quel periodo il Genoa faceva veramente tristezza… Essere tifoso Genoano e portare abitualmente il cilicio erano due attivita` sinonime, ma spesso anche coincidenti ^_^).

    Per quanto riguarda il rifuggire il calcio, non so… a me proprio non fa impazzire… Seguo la Nazionale giusto per i motivi che hanno gia` citato gli altri, ma in realta` preferisco guardare altri sport. Probabilmente quello che piu` si avvicina alla mia interpretazione del “Fenomeno calcio” e` Kumagoro, ma c’e` qualcosa che non mi quadra, che pero` non riesco ancora a mettere a fuoco bene… Mi riservo di pensarci e postare un altro commento chilometrico (che` con questo dovrei aver dato un serio scrollone alla mia posizione in classifica logorroici e rischio anche di aver fatto uno dei commenti piu` lunghi di sempre)

    Comment di Botty • 24 Novembre 2007 15:38

  28.  MonsterID Icon

    Effettivamente il Napoli era un controesempio abbastanza immediato alla mia regola: e’ un’associazione (femminile) ma viene chiamato IL Napoli. Forse perche’ solo una citta’ puo’ essere considerata “madre” in Italia ed e’ appunto LA Roma.

    Comment di MCP • 24 Novembre 2007 16:29

  29.  MonsterID Icon

    Come non detto, era nato come Naples Foot-Ball & Cricket Club e ha mentenuto il maschile come il Milan… per il genere conta la storia, insomma.

    Comment di MCP • 24 Novembre 2007 16:33

  30.  MonsterID Icon

    Secondo me, più che agli utilizzi primonovecenteschi quando a seguire una squadra erano alcune decine di gentiluomini, bisognerebbe rifarsi alle convenzioni dei giornalisti delle grandi testate. A un certo punto avranno cominciato a chiamare le squadre in un certo modo e tutti avranno seguito l’esempio, incluse quel paio di eccezioni magari nate per puro caso.

    Comment di Kumagoro • 24 Novembre 2007 19:20

  31.  MonsterID Icon

    Sono d’accordo con Kuma (che però rimane cattivo :-P!!!). E’ un pò lo stesso che accade con gli accenti delle località geografiche o dei nomi stranieri (Vladìvostok-Vladivostòk, Schùmacher-Schumàcher ecc). Il giornalista decide un accento (o un genere) e tutti lo seguono, manco fosse il dalai-lama!
    L’unica spiegazione sensata che mi è venuta in mente riguarda la lazio, infatti il genere femminile serve a distinguerla dalla regione, il resto mi sembra casuale.

    Comment di serir • 25 Novembre 2007 11:57

  32.  MonsterID Icon

    la lamentela di Kotekino sul fatto che gli intellettuali ce l’avrebbero con il calcio a me sinceramente appare come snobismo all’inverso, o vittimismo che nasconde complessi di inferiorità personali

    Pfui! Mica era una lamentela, il mio era un ghigno divertito.

    Quanto alla maniacalità cui accenni (le gazzette varie, i media che la “sfruttano”, la fede) non è mica una conseguenza obbligata: non è che se ti appassioni al calcio automaticamente diventi decerebrato: se qualcosa diverte ci si appassiona, se diverte molto ci si appassiona molto e si può anche diventare maniacali, e se si è decerebreati lo si è e basta e come tali ci si comporta.

    Quanto al presunto complesso di inferiorità se mi conosci un po’ (e mi conosci un po’) dovresti sapere che soffro del problema inverso :P

    Comment di kotekino • 25 Novembre 2007 16:19

  33.  MonsterID Icon

    Kote: magari esistono elementi della tua complessa psiche che tu stesso non conosci completamente. :P
    Non è poi questione di come uno si rapporta alla cosa: chi apprezza il calcio con lo spirito di MCP semplicemente lo fa per conto proprio, come fatto privato e personale, e nessuno se ne accorge nemmeno. Ma il fenomeno calcio può essere anche analizzato per tutto ciò che implica, da cui il fastidio che taluni ne provano e che nulla ha a che fare con lo sport chiamato calcio. Il quale sport non ha peraltro molto a che fare con gran parte dei fenomeni che lo circondano, sia quelli macroscopicamente negativi (e mediaticamente pompati, come le violenze dei teppisti), sia quelli assolutamente innocui (come il fantacalcio, che prescinde dall’esistenza concreta di atleti che praticano uno sport).

    Comment di Kumagoro • 25 Novembre 2007 20:15

  34.  MonsterID Icon

    Appunto, Kuma: io stavo parlando di calcio, non del contorno. Mi piace lo sport “calcio” con lo stesso spirito di MCP (visto che ormai è diventato l’emblema dell’appassionato modello, ma ha ragione): è bello esteticamente. E pertanto ghigno, divertito, nel constatare che alcuni (ma nessuno dei presenti, eh? senno mi ritorna il solito commento “sulla difensiva”) si privano di un potenziale (ma mica certo eh? potenziale!) piacere estetico perchè irritati dal contorno. Ad esempio a me piace mangiare bene, ma se dovessi innervorsirmi per tutto il ciarpame che viene detto e scritto dall’infinita pletora di snob presunti esperti di cucina (giuro: ho sentito parlare di retrogusti di “limatura di ferro”: evidentemente questi signori hanno assaggiato la limatura di ferro) mangerei verdura bollita per il resto dei miei giorni e mi priverei di un grande piacere della vita.

    Comment di kotekino • 26 Novembre 2007 10:34

  35.  MonsterID Icon

    Giusto per non essere troppo modello, aggiungero’ che sono anche doriano O:-)
    (light, ma non ci si puo’ mai liberare completamente dei retaggi ancestrali)

    Comment di MCP • 26 Novembre 2007 22:32

  36.  MonsterID Icon

    Kotekino: però io non condivido la tua stigmatizzazione degli “esperti di cucina”. E’ solo un modo differente di vedere le cose: la gastronomia e l’enologia sono discipline con una critica, e una critica deve avere degli strumenti, altrimenti si finisce col dire “il formaggio è buono e i broccoli fanno cagare serpenti”. Nel caso specifico dell’enologia, il bouquet di aromi che si sentono devono essere ricondotti ad alcuni noti e fondamentali. Nessuno ha mangiato la limatura di ferro, ma come sia un sapore metallico lo sappiamo tutti.

    Comment di xx • 27 Novembre 2007 14:04

  37.  MonsterID Icon

    Ma perchè limatura allora ? Perchè non semplicemente “retrogusto di ferro” ? Certamente sono paradossale nella critica e convengo con te circa il fatto che una critica necessiti di strumenti più o meno sofisticati per differenziare chi effettivamente si occupa di cibo da tutta la vita e chi semplicemente trangugia. Ma a tutto c’è un limite! Vale anche per l’arte in generale (se la cucina sia un’arte questo non so, ma potrebbe anche rientrare): quando la critica utilizza strumenti incomprensibili a praticamente chiunque non sia a sua volta un critico, essa diventa onanismo intellettuale e basta. La critica dovrebbe, secondo me, comunque essere il trait d’union tra l’artista e il pubblico. O sbaglio ?

    Comment di kotekino • 27 Novembre 2007 14:54

  38.  MonsterID Icon

    Con una citazione colta, anche monsieur Ego in Ratatouille parte come personaggio altamente snob e poi si ravvede dimostrando, grazie all’opera di un maestro, che cosa voglia dire gustare veramente l’arte: immergersi integralmente nell’emozione che un capolavoro può suscitare (e che la paccottiglia, invece, non suscita mai). E così ritorna bambino, ritorna semplicemente “colui che mangia” e tutti i sofisticati strumenti critici di cui dispone, alla fine, si sbriciolano in una semplice presa d’atto che un capolavoro lo è indipendentemente da come lo si descrive (e, in questo caso, da chi lo cucina).

    Comment di kotekino • 27 Novembre 2007 15:01

  39.  MonsterID Icon

    Mi pare che, tra tutti, non ci sia piaciuto Ratatouille… ;-)

    Per quanto riguarda l’ammirazione estetica del calcio, ogni tanto mi avventuro, ma capendomene veramente poco, quando tento di azzardare un “Belan, che bravo” vengo zittito da sguardi di fuoco 10D6+4, quindi capisco che probabilmente era una banalissima vaccata…. negli altri sport, di cui mi intendo tanto quanto, almeno mi nascondo meglio tra l’incompetenza piu` diffusa!! :-D

    Ripensandoci, penso che la mia scarsa confidenza col calcio nasca intanto dall’infanzia (nell’epoca in cui mio padre era onnisciente, lui non seguiva ne` praticava piu` il calcio, quindi l’imprinting in materia e` stato negativo), ma poi devo ammettere che sono sempre stato immerso in compagnie talmente sfrantegamaroni con lo sport nazionale che mi e` montato in antipatia. Poi, anche questa dello sport nazionale… Ma perche`? Non e` mica scritto nella Costituzione??? Perche` i media mi devono gabellare per nazionale un gioco che e` come tutti gli altri? Ecco, in buona sostanza deve essere il mio spirito da bastian contrario…

    Probabilmente il calcio, alla fin fine, potrebbe anche piacermi (le partite della nazionale mi divertono abbastanza, se ben giocate, indipendentemente da chi vince), ma non ho mai avuto un’esposizione ‘sana’ alla cosa… ;-)

    I critici alimentari… Si`, a volte esagerano… (volendo proprio essere buoni a priori si puo` pensare che la limatura unisca al sapore di ferro quel caratteristico “aroma/odore” che hanno i trucioli del flessibile, conferito dall’alta temperatura… Ma sono troppo buono e quello che hai sentito tu era probabilmente un Ego non ancora redento quindi non si merita nulla!)

    Per me la critica (se fatta bene) non deve necessariamente essere da trait d’union tra artista e pubblico… O meglio non solo… Mi posso immaginare un validissimo critico che recensisca un’opera d’arte in modo da stimolare l’artista sui punti che egli vede piu` necessario indirizzarlo e per questo trovo giusto che gli parli col suo linguaggio che, al pubblico, puo` risultare ostico.
    Quello che critico (mi si perdoni il gioco di parole) della critica e` quando essa e` fine a se stessa… talmente criptica (e ridaje…) da risultare inutile a tutti (pero` tra critici si complimentano un casino! :-D)

    Comment di Botty • 27 Novembre 2007 15:53

  40.  MonsterID Icon

    Tanto per essere in tema, Botty, Ratatouille mi è piaciuto molto-molto ma, se posso rivolgermi affettuosamente a Brad Bird con il fine che tu suggerisci un critico debba avere (e arrogandomi il diritto di essere critico), avrebbe potuto fare un capolavoro molto più alto se solo avesse approfondito un pelo i personaggi. Alla fine sembra che la dinamiche interne di ciascun personaggio (se escludiamo forse Remy e il suo mondo topesco) siano un po’ scontate e quasi casuali (perchè ad esempio Colette si innamora così presto di Linguini? non ha mostrato ancora alcuna qualità, tranne una certa inspiegabile dote per la cucina ma ci vuol ben altro per innamorarsi di qualcuno!) Tinteggiando i character un po’ di più sarebbe stato senz’altro il capolavoro Pixar (e con il giusto retrogusto di limatura di ferro), viceversa credo che, tecnica di animazione e disegno a parte, Gli Incredibili, Monster & Co. e Nemo abbiamo un je ne sais quoi di più.

    Comment di kotekino • 27 Novembre 2007 16:14

  41.  MonsterID Icon

    Giusta critica (che meritava l’arrogarsi il diritto!)… Riflettendo sul film stavo giusto cercando il personaggio secondario che amavo (nei film non mi innamoro mai del protagonista… c’e` sempre un comprimario che ha qualche uscita talmente geniale o una caratterizzazione cosi` bella che catalizza il mio affetto) e, in effetti, non ne trovo alcuno in particolare… mi piaciucchia Ego, ma la tua posizione mi ha fatto riflettere che, si`, non c’e` stata questa cura del backgroundretroterra (e che cazzo… brutto lavorare solo in inglese… ^_^) dei personaggi che contraddistingue altre opere…
    Sembra quasi che, con la carrellata che a un certo momento Colette fa dei suoi colleghi, Bird ci dia un piccolo contentino, ma al tempo stesso ci siuggerisca che ha altro da fare, per cui non se ne parlera` piu`… (citazione a parte merita il primissimo piano del dito di Horst… LOL)… boh…

    Comment di Botty • 27 Novembre 2007 17:16

  42.  MonsterID Icon

    Concordo, però quella carrellata è talmente deliziosamente jeunettiana… che vale quasi il film.

    Concordo anche sul fatto che Ego non è male ma non è gigantesco: troppo arcigno prima e troppo buono dopo; una metamorfosi fin troppo disneyana, direi (anche se forse tutto questo è deliberatamente studiato dal buon Bird e io sono troppo indietro per capirlo: non lo escludo).

    Comment di kotekino • 27 Novembre 2007 17:45

  43.  MonsterID Icon

    Io penso che la critica culinaria suoni ridicola e pretestuosa un po’ perché si applica a qualcosa che tutti quotidianamente sperimentiamo (o possiamo sperimentare), e un po’ perché si deve dare un grosso tono per ergersi sopra un probabilmente inconsapevole complesso d’inferiorità rispetto alle arti “vere”.
    Un po’ accade anche a certi critici cinematografici, dato che “tutti parlate di cinema, tutti parlate di cinema, TUTTI!”, eccetera.

    Su Ratatouille considero tabù ogni critica, quindi mi limito semplicemente a inarcare sdegnato un sopracciglio. Mi piacerebbe però essere illuminato sui fini approfondimenti psicologici dei 120 personaggi secondari di Nemo, che compaiono mediamente sullo schermo per una trentina di secondi a testa, oppure hanno ruoli riassumibili in “il simpatico flippato” o “il duro che però in fondo ha anche un po’ il cuore tenero”. D’altro canto il protagonista è “il papà apprensivo che alla fine impara a non esserlo troppo”. Come? Be’, facendosi un bel viaggetto con un sacco di colori sgargianti e strani tipi. Caspita, Stanton dovrebbe scriverci un libro sull’argomento, c’è gente che va in analisi per cose come queste. :-)

    Comment di Kumagoro • 28 Novembre 2007 02:29

  44.  MonsterID Icon

    Beh, naturalmente non si parla di approfondimenti psicologici completi/complessi (Allen vs. Disney la vedo impari ;-)), pero` in altri film, non lo puoi negare, c’era anche solo un po’ piu` di insight nel confronto dei personaggi secondari. Con questo, come dice anche Kotekino, non si esclude la genialita` di Bird… Magari lui l’ha fatto a bella posta e noi siamo semplicemente indietro.

    A me Ratatouille e` piaciuto e andrei a rivederlo anche subito (anche perche` sono in ufficio e cio` significherebbe uscire all’istante! ^_^) (a proposito, domani e` all’Odeon in lingua originale… ma non so se riusciro` ad andarci… A parte che ne vale sempre e comunque la pena… come sono i Pixar in originale?)

    Rileggendo il finale…

    un bel viaggetto con un sacco di colori sgargianti e strani tipi

    vuoi dirci che Marlin si e` sognato tutto in preda agli acidi?? :-D

    Comment di Botty • 28 Novembre 2007 09:20

  45.  MonsterID Icon

    Ratatouille non l’ho visto e manco a dirlo vorrei uscire dall’ufficio pure io, Botty ci vediamo davanti al cinema?!!!

    Comment di serir • 28 Novembre 2007 12:25

  46.  MonsterID Icon

    Kuma: si può non essere d’accordo con un giudizio estetico, senza per questo metterlo in ridicolo. La tua ironia su Nemo è solo un po’ bizzarra, mah! sembra quasi che tu abbia visto solo i trailers! (se c’è un film, che piaccia o meno, ma i cui personaggi secondari sono oggettivamente sempre ben tratteggiati quello è Nemo) E poi le critiche non dovrebbero essere mai tabù: si ascoltano, si pondera ed eventualmente ci si dichiara in disaccordo :P

    Comment di kotekino • 28 Novembre 2007 12:49

  47.  MonsterID Icon

    Guarda che quello che ho scritto su Nemo qui è tratto pari pari da una mia recensione dell’epoca. :-)
    Sono convinto che sia uno dei peggiori film Pixar (be’, all’epoca non era ancora uscito Cars) perché è preconfezionato e strutturato in modo lineare e semplicistico (è più complesso un episodio di Hamtaro, e per quanto mi riguarda è anche più toccante).
    Per il tabù, ovviamente scherzavo, se vuoi ti dico nello specifico perché penso che Ratatouille sia uno dei massimi film d’animazione americani, ma mi sembra un po’ tanto fuori argomento in questo post. :-)

    Comment di Kumagoro • 28 Novembre 2007 16:24

  48.  MonsterID Icon

    Specifico che le caratterizzazioni usa e getta di Nemo non sono affatto il problema, le ho citate tanto per ribattere al Kotekino. Certi film si avvantaggiano di personaggi secondari molto approfonditi, certi altri no, non se ne fanno nulla, sarebbe solo una perdita di tempo (e in un singolo lungometraggio il tempo è giocoforza limitato). I fratelli Coen usano quasi soltanto caratteri di contorno molto semplici nei loro film, che pure sono spesso meravigliosi. Lo stesso Woody Allen focalizza spesso sui protagonisti (dove non ne amplia il numero, come in “Hannah e le sue sorelle” o in “Crimini e misfatti”), ed è normale, sono i protagonisti che devono essere curati, i comprimari soltanto se il film è strutturato in un modo che lo richiede (Altman faceva film del genere, per esempio).

    Poi, una cosa è l’approfondimento, un’altra la caratterizzazione: i personaggi di contorno devono essere sempre ben caratterizzati, o saranno sagome indistinte. In Ratatouille, Horst e Colette sono personaggi ben caratterizzati, ma ad approfondimento zero, perché sono solo di sfondo alla storia, la focalizzazione è interamente posta su Remy e il suo mondo interiore. Dello stesso Linguini sappiamo poco o niente, perché Remy sa poco o niente di lui, e non importa che lo sappia.

    Comment di Kumagoro • 28 Novembre 2007 16:47

  49.  MonsterID Icon

    ma mi sembra un po’ tanto fuori argomento in questo post.

    Puoi usare Le delusioni aiutano a crescere :-D

    Comment di Botty • 28 Novembre 2007 17:20

  50.  MonsterID Icon

    anche io dico solo che Ratatouille è il meglio che si è fatto in Pixar (lately).
    non s’era capito eh? solo per dire la mia e fare 99 ;)

    Comment di parigina sberluccicosa • 28 Novembre 2007 19:37

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