Durante il periodo universitario sono andato pochissimo al cinema. In quei cinque anni dal 1993 al 1998 credo di aver visto meno di dieci film in sala, probabilmente solo i seguenti: Star Wars (riedizione del 1997), Il Ciclone, Independence Day, Ed Wood, Street Fighter II (sic), Mi sdoppio in quattro, e Sud, il film di Gabriele Salvatores. Sì, per gran parte film di merda.
L’ultimo film citato, Sud, è stato il primo a cui ho assistito in città, in un cinema che (che tempi, che more) è stato poi trasformato in sala Bingo, e lo vidi coi miei coinquilini del primo anno di università, il già citato Simone e l’inedito Salvatore. Verso tre quarti del film, la proiezione ebbe quello che pareva un incidente, e il quadro si spostò verso il basso, lasciando quindi visibile solo la parte superiore della pellicola. La cosa durò per qualche minuto, durante il quale il pubblico rumoreggiò. Mi rivolsi allora a Simone e gli sussurrai: “Certo che potrebbero fare qualcosa per risolvere il problema!” e lui mi sibilò: “Ma che problema! E’ un effetto voluto…tu non conosci il cinema di Salvatores!”. In effetti non conoscevo il cinema di Salvatores (era il primo film che vedevo di questo regista) e incassai la risposta. Poco dopo, la proiezione tornò normale.
Negli anni successivi ho visto altri film di Salvatores. Non tutti, ma parecchi, e comunque abbastanza per capire che il suo stile è privo di certi sperimentalismi (soprattutto se un po’ aridi, come sarebbe stato in questo caso), ma non ho più rivisto Sud e quindi non ho mai saputo per certo se Simone avesse ragione o meno. Cribbio.