Sarete sorpresi di scoprire che non c’entra Gianni Morandi.
Tanti anni fa avevo un collega che si chiamava Gianni, e che veniva talvolta chiamato Gianni Merda. Povero Gianni, direte voi, povero ragazzo vittima di colleghi crudeli che gli facevano bullismo (*). Beh, Gianni era in effetti un bravo cristo, e non era certo un ragazzo (avrà una ventina d’anni più di me), e soprattutto l’occasionale soprannome (tirato fuori qua e là senza troppa pesantezza) non aveva nulla di insultante. E’ solo che Gianni stava bene come Gianni Merda. Ma gli volevamo bene.
Tre erano le specialità di Gianni:
1) Rimpicciolirsi quando beveva alcolici. Gianni si incurvava e progressivamente era sempre più minuscolo, fino quasi a scomparire.
2) Mettere il pepe sull’insalata.
3) Soprattutto, ripetere spesso le sue due battute preferite: “Microsoft Outciuck” al posto di “Microsoft Outlook” e “Io sono certificato Notepad”, quest’ultimo pronunziato come si scrive.
Ma perché vi racconto tutto questo? Perché Gianni ha influenzato molto la mia professionalità da programmatore. Ogni volta che devo inventare un nome di variabile o di file o un utente farlocco, dove gli altri usano “pippo” (o, se anglofoni, “foo” e le sue varianti), io uso “gianni”. E rivolgo un pensiero affettuoso a Gianni Merda.
(*) L’espressione “fare bullismo” è made in Daw. Diamo a Cesare quel che è di Daw.
Update!
Quando ho scritto il post, ricordavo che Gianni ripeteva sempre TRE battute, ma ne ricordavo solo due. Finalmente mi è sovvenuta la terza: quando qualcuno riceveva un sms, esclamava “Fighe, fighe”.