Perché i nomi di persona sdruccioli risultano quasi sempre comici? Asdrùbale, Adelàide, Agènore, ma persino Césare hanno una vaga componente umoristica. Anzi, perché le parole sdrucciole hanno spesso un’ombra di sentore comico? Il che mi ricorda un aneddoto assai spassoso. Ero in treno che venivo da Alassio a Genova, e una mamma diceva al suo bimbo "Tra poco arriveremo a Brìgnole" (una delle stazioni principali di Genova). Il bimbo, chissà perché, si mise a ripetere "Brignòle", con l’accento errato, solo per far impazzire la mamma.
– Brignòle!
– Si dice Brìgnole!
– Brignòle! Brignòle! Ah,ah!
Trovo adorabili i bambini che rompono i marroni apposta alla gente, e contemporaneamente quando ne vedo uno prendo nota mentalmente di decidermi a fare quell’intervento di vasectomia che rimando sempre.
La sfida finale dei “dischi volanti” (la giostra popolare degli anni ’80) era veramente basata sull’abilità dei partecipanti o piuttosto era aleatoria? Tutti usavano la stessa tattica, credendo si trattasse di un segreto vincente: “all’inizio mi abbasso così tutti si sparano sopra tra di loro, poi mi rialzo e ammazzo i rimanenti”. Dubito che quelle macchine fossero talmente elaborate.
Perché diavolo la Rai produce ininterrottamente dal 1973 un programma religioso dedicato ai protestanti? Quanti protestanti ci saranno in Italia? Di certo meno di ebrei, buddisti, animisti e musulmani, religioni a cui non è dedicato alcun appuntamento televisivo istituzionale. (Courtesy of K.)
Perché a Genova il giallo dei semafori pedonali dura il doppio rispetto a qualunque altra città e rispetto al giallo per i veicoli?
Che razza di follia collettiva aveva preso gli italiani negli anni ’80 per decretare il successo di un programma dalla bruttezza allucinante come Drive-In?
Probabilmente il giudizio comune sugli anni ’80 è troppo severo, ma nulla può giustificare la popolarità di un programma fatto di ripetizioni ossessive di battute mediocri da parte di comici che nella loro totalità, hanno poi cambiato mestiere. Vorrà pur dire qualcosa se quella gente ora scrive thriller, si dedica agli indiani d’america, fa il presentatore di tg pseudo-satirici, parla durante i film al cinema o, se dio vuole, è stata completamente dimenticata.
Mi ha sempre incuriosito, nei bagni italiani, la presenza del campanello di allarme. L’idea dovrebbe essere che quando qualcuno sta male può chiedere aiuto, ma mi pare un concetto così imbecille ed inutile che mi chiedo: colui che ha avuto la pensata di renderlo obbligatorio era titolare (o amico di un titolare) di un’impresa di campanelli per bagno?