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Enciclopedia Stronza XXXIX: Speciale Acciughix

(Infomercial)

acciughix.jpgAcciughix è il nuovo detersivo a base di pasta d’acciughe prodotto dai  Laboratoires Sabayòn di Cantaloupe-sur-banane.
Le nostre nonne avevano sempre il rimedio giusto per ogni cosa, e ricordiamo tutti con nostalgia quando quelle teste imbiancate ci dicevano: “Quando hai una macchia sul lenzuolo, usa la pasta  d’acciughe! E se non viene bianco, non preoccuparti. Il vero colore naturale delle lenzuola esce solo usando la pasta d’acciughe, non con  quei detersivi moderni che non sai mai cosa ci mettono dentro”.
Beh, care nonne, ora potete stare tranquille: nell’Acciughix sapete benissimo cosa c’è dentro, e precisamente la vostra amata pasta d’acciughe!
Recenti studi clinici hanno in effetti dimostrato che la pasta d’acciughe, prodotto naturale, oltre a essere un ottimo detergente agisce da disinfettante e rinforza le difese immunitarie. E’ quindi adatto non solo per le lenzuola come suggerivano le nonne, ma anche per tappeti, paltò e sacchi di iuta grazie alla potenza dei suoi  principi attivi, e ai capi delicati, intimi e financo dei bambini grazie agli agenti antibatterici che permettono alle acciughe disopravvivere nei mari di tutto il mondo.

E non solo! Ulteriori studi clinici hanno dimostrato che:
– chi indossa abiti trattati con Acciughix trova sempre posto nei  mezzi pubblici più affollati. Acciughix, e il metrò è sempre libero.
– nessuno prende mai in giro chi ha gli abiti che odorano di pasta d’acciughe. Acciughix, e nessuno osa!
– chi ha un razzo nel culo e i pantaloni lavati con Acciughix, è tranquillo del fatto che non esploda. Acciughix, mai più razzi che esplodono nel culo!

Siete ancora dubbiosi? Beh, state a sentire ciò che i nostri  testimonial asseriscono su questo fenomenale prodotto!

“Da quando uso Acciughix, il Quartetto Cetra è di nuovo di moda.”
Paolo Limiti

“Niente più cocaina per me, al mio naso basta il profumo di Acciughix!”
Fiorello

“Come credete abbia conquistato Nicholas? Con le mutandine lavate con Acciughix!”
Carla Bruni

“Con la stola lavata con Acciughix, il signorino ha ripreso a palparmi il culo”
La badante di Benedetto XVI

Siete ancora lì?!? Correte a comprare Acciughix, nei migliori negozi di elettrodomestici!

Intollerabile!

Voglio dire, tutto questo è intollerabile.

Durante i primi tempi dell’indimenticata e indimenticabile trasmissione Pronto Raffaella tutti potevano telefonare e partecipare a qualsivoglia gioco. Era uno spasso, un giardino dell’Eden. In seguito però, visto il successo della trasmissione, finiva che a causa dei centralini telefonici poco elaborati degli anni ’80 prendevano la linea sempre quelli di Roma. Che sono più simpatici di quelli di Milano, per carità, però anch’io voglio dire la mia sul numero di fagioli, che diamine. E allora si iniziò a riservare i giochi per regione: ai fagioli poteva giocare l’Emilia, il Veneto e l’Umbria, a “perché dico bianco” solo il Lazio esclusa Roma eccetera, ruotando i giochi tra le diverse zone geografiche. Ineccepibile, se non che la rotazione era per i giochi, ma non per gli orari. E la Liguria, l’avrete ormai indovinato, era piazzata all’inizio, a mezzogiorno in punto, quando io ero a scuola e potevo solo immaginare di telefonare a Pronto Raffaella.

Voglio dire, tutto questo è intollerabile.

Giovedì 15, Venerdì 16

giovedi15-1.jpggiovedi15-2.jpgvenerdi16.jpg

Giovedì 15
Oggi , anche se in ritardo, per festeggiare la Coppa del Mondo vinta dall’Italia abbiamo mangiato una torta-gelato. L’ultimo pezzo, il biscotto, non mi piaceva e l’ho dato a Daniele.

Venerdì 16
Oggi, volevo scavare una tomba per il gambero verde.  Mario, mi ha detto che ha già una tomba in cui ha seppellito un passero e che potevo trovare le ossa. Io, incuriosito, cominciai a scavare, ma dopo un po’ mi son stancato e ho smesso.

Giovedì 15 e venerdì 16 passeranno alla storia come “la trilogia del ritorno” perché riprendo temi  già sviluppati in precedenza.

Innanzitutto, la Coppa del Mondo. Probabilmente l’idea del festeggiamento dell’Italia era una puerila scusa per scofanare una torta gelato, anzi, una torta-gelato col trattino come mi sono premurato di scrivere. A guardare la pagina originale (non siate pigri, cliccateci sopra!) si nota che non ho scritto “mangiare” come prima scelta, ma qualche altro verbo probabilmente meno appropriato, ad esempio “scofanare” (verbo che, ovviamente, io non userei mai e poi mai). Non so perché, ma trovo molto buffa la mia elemosina del biscotto a Daniele, che probabilmente ne sarà stato assai lieto.

E venerdì ritorna il gambero della trilogia omonima. Scopriamo innanzitutto che era un gambero verde. Questo lo ricordavo, i gamberi di fiume sono di questo colore. La cosa più interessante è però il riaffermarsi delle mie tendenze necrofile, dopo il simpatico scherzo di mercoledì 14. Chissà che spasso trovare le ossa di un passero, e chissà che scherzi che si possono fare con esse! Va detto che zio Mario tendeva spesso a fare scherzetti del genere a noi bambini, quindi quasi sicuramente quel passero non è mai esistito; non ho ricordi precisi di questo evento, ma mi immagino al fondo di una buca profonda due metri con una pala in mano ad asciugarmi la fronte dicendomi “Eppure queste ossa di passero dovrebbero essere qua intorno…”. E una tirata d’orecchie a Suor Maddalena per non aver corretto la virgola dopo “Mario” o quel passato remoto buttato lì senza ragione.

Misteri della vita CV: Evil Marge Simpson

poster-uk.jpgNella sigla dei Simpson, che non linkerò perché intanto la conoscete a memoria tutti, Marge viene presentata come una cattiva madre, che prima si perde Maggie al supermercato (dove viene “passata” alla cassa), poi guida malissimo (tanto che sembra che sia Maggie stessa a condurre l’automobile), rischiando addirittura di investire Homer.
Nella serie, non c’è traccia di questa sua caratterizzazione. Come mai questa discrepanza?

Misteri della vita CIV: Le mamme dei SUV

mercoledi14.jpgSettembre, riniziano le scuole, aumenta il traffico verso le otto di mattina. La domanda sorge spontanea a chiunque inveisca bloccato nei pressi di un ingresso scolastico: è possibile che tutte le mamme che accompagnano i loro figlioli a scuola abbiano un SUV? O meglio, qual è la relazione di implicazione giusta: tutte le mamme con SUV accompagnano i loro figli a scuola o tutte le mamme che accompagnano i figli a scuola hanno un SUV? O forse più semplicemente sono io che le noto di più perché bloccano il traffico a distanza per un paio di quartieri (*) parcheggiando in seconda fila? O, ancora, sono io che me ne accorgo perché l’unica categoria di automobilisti che mi spaventa di più delle donne col SUV sono i ragazzetti col cappellino e la Golf?

Beh, scegliete una domanda e rispondete!

(*) Letteralmente: la scuola di via Cavallotti, a Genova Boccadasse, a causa della auto in doppia fila crea una coda che attraversa Boccadasse, Sturla e arriva quasi fino a Quarto.

Una strana famiglia

Warning: anche se uso il tag Odia gli stupidi in modo improprio, è roba molto volgare (ci chiamiamo “I budini molli”).

C’è una gaia canzoncina che mi ha sempre colpito. Cantatela tutti in coro sull’aria di La donna è mobile, dal Rigoletto:

La donna immobile
sul letto stava
col dito mignolo
se la grattava.
Arriva Pippo,
marito pazzo,
ci leva il dito
ci mette il cazzo.
Arrivo io,
che son suo zio,
ci levo il suo,
ci metto il mio.

Dai, via quella faccia scandalizzata, la conoscevate tutti, magari nella variante col dito indice al posto del dito mignolo. Purtroppo gli autori di capolavori come questo (o altri simili,  come il già esaminato dramma equatoriale) rimangono sconosciuti, perché ci sono un po’ di cose che vorrei capire. Focalizziamo. C’è mio nipote Giuseppe, detto Pippo, che ha una moglie sessualmente insoddisfatta. Sono cose che capitano, piccoli problemi quotidiani. Come faccia a stare immobile e contemporaneamente darsi da fare, è un piccolo mistero, ma in fondo possiamo prenderlo per buono, supponendo sia una sorta di iperbole. Quello che più mi turba è il fatto che Pippo, giunto sul luogo del misfatto forse per caso o forse no, venga ritenuto pazzo perché, vedendo sua moglie ricorrere all’autoerotismo, decida di compiere il proprio dovere coniugale.
A meno che, e questo è il dubbio che mi tormenta, non sia che
a) Pippo è pazzo indipendentemente dal fatto di togliere il dito e mettere il cazzo.
b) Pippo è marito di una donna che non è quella immobile sul letto.
…o tutti e due, ovviamente. In tal caso la graziosa canzoncina apre scenari più inquietanti di adulterio se non di stupro da parte di un malato di mente.

Ma la storia non è finita. La canzone è in crescendo: la prima strofa riguarda l’atto sessuale di una sola persona, la seconda di due. E’ inevitabile che nella terza si svolga un menage à trois, e come in quelle opere sperimentali in cui l’autore o il lettore all’improvviso entrano nella storia, ecco che arrivo io, in qualità di zio di Pippo (di Pippo, non della donna immobile, poiché subito dopo c’è un altro riferimento inequivocabile:”ci levo il suo”). E non trovo di meglio da fare che afferrare il batacchio di mio nipote, tutto intento a fare del dolce su e giù, e prendere il suo posto. Son cose che possono piacere, non lo metto in dubbio, ognuno ha i suoi gusti, e anche se vengo coinvolto mio malgrado non citerò in giudizio l’autore della canzone. Suppongo che alla fine, comunque, io e Pippo ci daremo il cinque.

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