Perché le compagnie di autobi [1] non assumono più controllori?
E’ ben noto che sia conveniente non pagare il biglietto sui mezzi pubblici: costa di meno affrontare una multa una volta ogni tanto invece che timbrare il biglietto regolarmente, vista l’esigua probabilità che salgano i controllori. D’altronde, ogni volta che i simpatici signori in divisa (o, ultimamente, pure in borghese!) salgono sui mezzi beccano sempre qualcuno in flagrante: dati i quaranta euri o giù di lì di multa, non può non essere vantaggioso spingere in questa direzione. Forse i controllori hanno stipendi stratosferici o dei costi pazzeschi di formazione/assicurazione/tasse che io ignoro. O magari gli introiti da biglietti sono minimi rispetto ai finanziamenti pubblici, e quindi non vale la pena insistere più di tanto.
Per la cronaca, io pago il biglietto (e questo magari si sarà capito) soprattutto perché detesto fare figure di popò e perché, ovviamente, faccio parte dei buoni.
[1] plurale di autobus, è latino!
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Ho avuto modo di fare due chiacchere con un controllore delle ex-FFSS che è uno dei pochi a fare seriamente la “caccia al portoghese”.
Mi diceva che da solo fa multe per 40.000 euro _ogni anno_, e bisogna ammettere che oramai ha un metodo alquanto collaudato.
Entra in una carrozza salutando ad alta voce e chiaccerando del più e del meno con i pendolari che riconosce, ma intanto tiene alta la testa e controlla i viaggiatori.
Se vede qualcuno particolarmente nervoso o che si alza e va in bagno scatta all’inseguimento! :)
Comment di Skalda • 16 Aprile 2007 14:59
Milano, ultimamente, è in controtendenza: dai classici 1-3 controlli l’anno (multa: circa 50€, abbonamento: circa 300€, quindi probabilità altissima che “convenga”) siamo saliti a 3 controlli negli ultimi 2 mesi.
Forse è solo un caso; forse ha a che vedere con la riforma dei biglietti (da cartacei a elettronici e da timbrare anche in uscita, entrambe cose ora opzionali ma a breve obbligatorie, suppongo).
Chi vivrà vedrà.
Addirittura, la settimana scorsa, ho visto i controllori SCENDERE SENZA AVER DATO MULTE.
Mi ha dato molta soddisfazione il sapere che ero circondato da persone corrette, invece che la solita impressione di essere stato “l’unico fesso a pagare”…
Comment di Lapo • 16 Aprile 2007 15:25
Skalda: ma in treno la cosa mi pare meno diffusa, perché il controllore passa quasi sempre. Ecco, forse nei treni metropolitani di Genova di meno.
Lapo: a Milano, da quello che mi risulta, ogni tanto fanno delle “campagne”. C’era un periodo, un paio di anni fa, che i controllori erano quasi fissi all’uscita del metrò in Centrale. Evidentemente, finita la campagna, la smettono.
Ah, una precisazione: a me i controllori stanno di solito sui marroni. Nella mia esperienza, sono quasi sempre persone arroganti che si crogiolano nel poco potere che hanno per maltrattare la gente.
Comment di xx • 16 Aprile 2007 16:48
l’unica volta che ho preso una multa su un mezzo pubblico era perché DAVVERO non avevo potuto comprare un biglietto: uscito dal MazdaPalace dopo un concerto, la metrò dove ci sono le macchinette era già chiusa. sono allora salito sulla sostitutiva, pur non avendo il biglietto, che se avessi potuto avrei comprato. ho tentato di spiegare la situazione al controllore ma non c’è stato niente da fare: è stato inflessibile.
altre volte, invece, non avevo il biglietto per pura malvagità ma l’ho fatta franca in maniera rocambolesca.
la conclusione è che la malvagità paga.
Comment di golosino • 16 Aprile 2007 16:55
Non ci sarà una questione matematica sotto?
Se tutti gli autobus (i treni sono un fatto diverso, come ben notava XX) avessero un controllore fisso a bordo, nessuno salirebbe senza biglietto, ergo non ci sarebbero più multe, ergo non sarebbe più conveniente mantenere tutti quei controllori (per poco che guadagnassero, sarebbero comunque dipendenti in regola, spesso gravanti in parte o in toto sul bilancio comunale). Si comincerebbe a ridurre il parco controllori, e così facendo, alcuni utenti comincerebbero a rischiare di nuovo di salire senza biglietto. Ci deve essere un punto di equilibrio calcolabile fra i due sistemi, no?
Comment di Kumagoro • 16 Aprile 2007 19:34
Tanti anni fa ricordo che c’era il bigliettaio a bordo, che in effetti corrisponde all’idea di un controllore fisso. Palesemente questo porta al doppio del personale richiesto, ed è evidentemente troppo costoso.
Il punto di equilibrio, però, è variabile nel tempo, perché quando inizia a non essere più conveniente non comprare il biglietto le multe smettono di essere un introito, e non è detto che le entrate per i biglietti extra siano maggiori od uguali ad esse.
Un’alternativa la offrono i soliti svizzeri, che quando si parla di soldi la sanno lunga: multe esponenziali per i recidivi. Si paga poco la prima volta (può capitare, come a Golosino, di non riuscire proprio a procurarsi un biglietto), il doppio la seconda, il quadruplo la terza etc. In questo modo si scoraggia l’abitudine a non pagare mai il biglietto, anche con controlli più sporadici. Il problema è dover tenere un database ordinato e preciso delle multe staccate, e non è detto che si possa fare, magari per ragioni di privacy.
Comment di xx • 17 Aprile 2007 08:44
Infatti.. Ma avete letto l’ultimo post del blog di Daw?
Comment di Joril • 17 Aprile 2007 21:51
Perché non si dovrebbe poter tenere l’archivio delle multe? Sono reati, la polizia municipale ha il dovere di tenerne traccia. Penso che si possa risalire alle infrazioni di chiunque. Golosino non potrà mai fare l’astronauta a causa di quel peccato di gioventù.
Comunque la Svizzera non fa testo, quelle leggi sulle multe geometriche le faranno per passare il tempo, tanto nessuno svizzero è mai salito su un mezzo pubblico senza biglietto, incluso il viaggio inaugurale della prima linea ferroviaria nel 1872.
Comment di Kumagoro • 17 Aprile 2007 22:04
Joril, ti sapevo un buono! Com’è che segui blog malvagi come quello di Daw? (E magari anche Brullonulla, già che ci sei!).
Comunque forse non immagini per chi le sta realizzando quelle 30 e passa pagine di fumetto. O forse sì.
Comment di Kumagoro • 17 Aprile 2007 22:34
Non sono reati, sono violazioni ad un contratto, credo ci sia differenza. A me le leggi di privacy risultano tuttora incomprensibili, visto che le due cose per le quali servirebbero di più (le telefonate moleste delle compagnie telefoniche e lo spam) non sono affatto bloccate (una per l’effettiva impunità dei soggetti, l’altra per questioni tecniche), mentre invece complicano enormemente altri affari semplici. Questo per dire che spesso ci sono risvolti nella privacy che noi non possiamo immaginare.
Comunque…gli svizzeri pagano sempre il biglietto, e se la macchinetta è rotta o non hanno spiccioli prendono un taxi. Ma i malvagi italiani in visita… ;)
Joril: cattivo, Joril! Tu sei quello “evil free” da queste parti, smetti subito di leggere Daw in formato elettronico. Per il formato cartaceo, potrai avere una delega.
Comment di xx • 18 Aprile 2007 09:56
Di legge non capisco assolutamente nulla: il contratto di trasporto non è il biglietto? Quindi non averlo dovrebbe svincolare da qualunque implicazione ad esso correlata, mentre violarlo dovrebbe significare, ad esempio, rimanere sul mezzo oltre la scadenza prevista, oppure non timbrarlo laddove richiesto.
Ho cercato una definizione giuridica di “reato”, e ho trovato che i reati si dividono in “delitti” e “contravvenzioni”: “Sono delitti i reati al cui verificarsi l’ordinamento penale ricollega la pena dell’ergastolo, della reclusione e della multa. Sono contravvenzioni i reati al cui verificarsi l’ordinamento penale ricollega la pena dell’arresto e dell’ammenda”. Mi sconcerta il fatto che nel codice sia tutto così strumentale e asettico, e niente venga spiegato veramente (lasciando tutte le questioni astratte a interpretazione). Per esempio, che differenza c’è fra “multa” e “ammenda”? L’articolo 24 del Codice Penale recita “La pena della multa consiste nel pagamento allo Stato di una somma non inferiore a 5,16 euro né superiore a 5164,57 euro”. Articolo 26: “La pena dell’ammenda consiste nel pagamento allo Stato di una somma non inferiore a euro 2,07 né superiore a euro 1032,91”. E nient’altro! Quindi il pagamento di una somma pari a euro 500 è una multa o un’ammenda? Viene comminata in conseguenza di un delitto o di una contravvenzione?
La buona notizia che scopro è che la Corte Costituzionale con la sentenza 508 del 2000 ha dichiarato illegittimo (e quindi non più applicabile e rimosso dal codice) il vilipendio alla religione di Stato.
Ma la sezione più divertente del Codice Penale è senz’altro questa:
http://www.infoius.it/codici/penale/385-413.htm#Rif_445516513
Anche se niente può battere questi articoli (fino al 401 compreso):
http://www.infoius.it/codici/penale/385-413.htm#Rif_445516495
Ciò dimostra che durante la scena finale de “Il buono, il brutto e il cattivo” c’erano molti più reati in corso di quanto sembrasse.
Comment di Kumagoro • 18 Aprile 2007 19:03
Kuma: Non immagino purtroppo, sono un giovine buono e ingenuo. Quanto alla tua domanda, comincio’ tutto quando lessi Transmetropolitan.. [dissolvenza]
XX: Posso avere anche una sponsorizzazione eventualmente? (Per la cronaca, mi stavi quasi per far cedere sull’annosa questione dell’avatar personalizzato, mi ero figurato un’iconcina Evil Free troneggiare sui miei post..)
Comment di Joril • 18 Aprile 2007 19:49
Kuma: sto leggendo i Tre Moschettieri e lì invece si sfidano e si ammazzano in duello per un’occhiata torva. I bei tempi andati…
(uhm, temo di aver appena commesso un’apologia di reato)
Joril: non ci avevo pensato, ma io sono incapace di creare un bollino. Vedrò di mettere in moto le mie conoscenze.
Comment di xx • 19 Aprile 2007 13:15
Ne approfitto per salutarvi da Osaka e restare in tema: qui non esistono i controllori, semplicemente alle stazioni ci sono simpatiche porte elettroniche a cancellata attivabili solo dal biglietto (in entrata e in uscita) e due addetti per cancellata che controllano che nessuno si avventuri a scavalcare (negli ultimi 40 anni nessuno ha mai scavalcato, immagino). Inutile dire che non esistono le multe e non esistono i portoghesi. Non e` neanche una questione di civilta`, e` una questione di efficienza: il vero Dio del luogo.
Comment di kotekino • 20 Aprile 2007 13:37
Aggiungo che non e` una diceria o un`esagerazione ma tutti i treni sono sempre puntuali al massimo con uno scarto di 30 secondi (ho seguito una corsa accanto al macchinista e ho potuto apprezzare perche` sono sempre puntuali al mezzo minuto). Pazzesco…
Comment di kotekino • 20 Aprile 2007 13:38
Evviva l’uomo del Giappone!
Ma se nessuno prova a scavalcare, che vita fanno i due addetti per cancellata? E’ una specie di Deserto dei Tartari!
E cosa hai potuto vedere accanto al macchinista? Siamo tutti curiosi di sapere il Segreto della Puntualità Giapponese. Hanno un orologio metafisico?
Comment di xx • 20 Aprile 2007 14:23
I due addetti sorvegliano e rispondono cordialmente a tutte le informazioni che i diligenti nipponici richiedono in rigorosa fila indiana.
Non posso ovviamente svelare il segreto della puntualita`, ma sull`orologio metafisico sei andato molto vicino… Vabbe` lo svelo: hanno un cipollone sul cruscotto sincronizzato con l`orario centrale della linea, il quale mostra i tempi effettivi stazione per stazione e aggiorna il ritardo attuale sui tempi previsti. Oltre il trenta secondi di ritardo attuale c`e` una minacciosa tacca rossa; inoltre hanno un monitor con la velocita` consigliata e la velocita` massima consentita per ogni punto, per cui in caso di ritardo possono aggiungere un po di velocita` per recuperare all`interno del lasco consentito. Ad ogni fermata c`e` un addetto per vettura che spinge letteralmente le persone dentro per non far perdere tempo al macchinista, e nessuno viene aspettato neanche per un secondo (tanto i treni passano con cadenze vertiginosamente frequenti). Per facilitare il processo di entrata in vettura le varie fermate prevedono che i treni si fermino sempre nello stesso punto (rigorosamente rispettato dal macchinista), in questo modo si formano le code di passeggeri ad attendere nei tratti di banchina segnati prima che arrivi il treno: quando questo arriva la gente non impreca mai perche` e` tra una porta e l`altra.
Aggiungo che la qualita` delle vetture e della manutenzione e` tale per cui e` praticamente sempre scongiurato l`imprevisto tecnico.
Tutto questo poi crea un circolo virtuoso: essendo puntuali tutti i treni, non ci possono essere ritardi derivanti da altri ritardi. E in ultimo, ma non meno importante: per andare da un punto A qualsiasi ad un punto B qualsiasi esistono sempre almeno 3 compagnie private differenti: la concorrenza e` spietata. Direi che con questo non ci sono piu` segreti.
Comment di kotekino • 21 Aprile 2007 12:49
Impressionante!
Comment di MCP • 21 Aprile 2007 14:37
Non per niente gli uomini più ricchi del Giappone sono sempre magnati dei trasporti ferroviari.
Comment di Kumagoro • 22 Aprile 2007 00:52
Scusate se uso questo post per le mie riflessioni di gaijin ad Osaka, ma oramai visto che siamo in tema… Avete presente il classico enorme centro commerciale italiano che c`e` sempre nelle grandi citta`, quello con 50 negozi divisi per categoria dove trovi tutto quello che ti serve e incontri un sacco di tamarri? Saranno tre o quattro a Genova, dieci o qindici a Milano, e cosi` via discorrendo: beh oggi ho fatto una stima per la zona di Osaka e sono arrivato alla disarmante conclusione che qui sono talmente tanti che non c`e` soluzione di continuita` tra uno e l`altro. Cioe` praticamente ogni grattacielo del centro ne contiene uno di grandi dimensioni, ogni stazione di treno ne contiene uno di medie dimensioni, ogni zona periferica ne contiene uno di piccole dimensioni. E sono tutti SEMPRE pieni, anche il lunedi` mattina. Impressionante considerato che, chiacchierando un po` scopro che qui siamo in periodo di vacche magre, sul fronte consumi. E la cosa tragica e` che costa tutto pochissimo (circa la meta` che in Italia), ma mi e` impossibile risparmiare perche` ci sono talmente tanti spunti di acquisto che compro un sacco di roba senza accorgermene e alla fine spendo il quadruplo (scusate ancora la digressione, avrei voluto tanto parlarvi della mucca di kobe ma mi rendo conto che abuserei dell`ospitalita`)
Comment di kotekino • 22 Aprile 2007 13:18
Finche’ XX non si lamenta… O:-)
Ora pero’ raccontaci anche di cose tipo lo spinacio di Yukiko.
Comment di MCP • 22 Aprile 2007 19:20
Vai, vai. In quanto ex-otaku (semi-pentito) non posso non leggere con goduria Le avventure di Kotekino nella Terra dei Musi Gialli. E al ritorno, gashopon per tutti i top commenter!
Comment di xx • 23 Aprile 2007 08:48
Le avventure di Kotekino nella terra dei Musi-Gialli
La mucca di Kobe
Essendo io un feroce carnivoro e avendone sentito parlare, ho chiesto informazioni a mio suocera Takako sulla Mucca di Kobe (Kobe-Ghiu): il simpatico bovino viene nutrito a birra quotidianamente per diversi anni e costantemente e continuamente massaggiato da masso-fisioterapeuti specializzati. Sbalordito (e un po invidioso della mucca stessa) ho voluto assolutamente comprarne una bisteccona nonostante i prezzi proibitivi me lo sconsigliassero vivamente; entrato nel negozio apposito e scelto un taglio relativamente costoso (ma in saldo) sono passato all`osservazione del pezzo; dal punto di vista estetico una bistecca di tal fatta si presenta come una bistecca particolarmente rosa, guardando meglio se ne capisce il perche`: tutto il grasso e` perfettamente ed equamente distribuito in microquantita` all`interno del taglio scelto e non attorno al muscolo come normalmente capita, cio` oltre al colorito roseo conferisce alla bistecca la consistenza piu` morbida di quanto potessi sperare nel sogni piu` spinti; ecco svelato il mistero dei continui massaggi. Consegnata alla padella in compagnia di sale grosso e un pizzico di pepe essa ne e` uscita grigliata a meraviglia, non restava che assaggiarla: e qui ho capito finalmente anche il segreto della birra. Un gusto che definire celestiale (per chi ama la carne come il sottoscritto) e` assai riduttivo. Veramente impressionante, se non fosse per il costo (i tagli piu` pregiati degli allevamenti piu` rinomati arrivano a 500 euro al kg) avrei trovato il monoalimento di cui fare uso per i prossimi 90 anni…
Comment di kotekino • 23 Aprile 2007 15:27
In Giappone ci sono i saldi sulla carne? Affascinante.
Nella prossima vita, comunque, voglio fare la mucca di Kobe. Non si vive a lungo, ma si vive bene e nella consapevolezza di donare gioia al prossimo.
Comment di xx • 24 Aprile 2007 10:20
I saldi sulla carne ci sono anche qua… basta che sia in scadenza il giorno stesso!
Comment di Chicca • 26 Aprile 2007 19:06
O anche il giorno prima!
Comment di xx • 27 Aprile 2007 10:03
bleah! Che schifo! (Non è vero…)
Comment di Chicca • 27 Aprile 2007 18:01
La carne in scadenza il giorno prima la danno ai ristoranti messicani.
Comment di Kumagoro • 27 Aprile 2007 18:07