Come era già successo due anni fa, per festeggiare la primavera faccio pulizia del file pinguini.txt in cui scrivo gli appunti, liberandomi delle idee non abbastanza forti per sfociare in un articolo ma nemmeno proprio proprio da scartare. Insomma, preparatevi a una valanga di pupù.
Trovo molto maleducati i motorettisti (e anche i motociclisti, per Giove pianeta!) che non si tolgono il casco quando entrano nei negozi. Un po’ di rispetto, che diamine!
Con la mia banda di Sassello ci avevamo la passione dei chopper. Pur ignorando cosa fossero precisamente e cosa rappresentassero, ci piaceva tenere i sellini delle biciclette “da cross” bassi bassi e il manubrio sollevato e andare in giro scomodissimi così.
In tutti i ristoranti c’è una porta, di solito accanto al bagno, con scritto “Privato”. Mi son sempre chiesto cosa ci fosse dentro e avevo intenzione di scriverci sopra un Mistero della Vita, ma quando ne ho comunicato l’intenzione al mio malvagio amico Carlo, egli mi ha fatto sapere che sono i locali dove si cambiano i camerieri. Uffa.
(nerdità) Una delle cose più malvagie con cui ho avuto a che fare di recente è lo spazio non-breaking, un tipo di spaziatura indistinguibile visivamente ma con un codice ascii diverso (A0 invece del solito 20). Per capire perché mi fallisse il confronto tra stringhe ho dovuto andare a ravanare con le stringhe in esadecimale. Immaginate le invettive. Se volete fare uno scherzone ai vostri colleghi dell’IT, in Word si fa con ctrl-shift-space.
In primavera dimentico sempre un sacco di cose. Infatti, mi son dimenticato cosa ho dimenticato. Devo prendere lo Smemoril ricorsivo.
La sera della mia laurea, il 27 luglio 1997, ho preso in prestito un cono stradale ad Arenzano. Esso campeggia ancora come pezzo di arredamento (nonché efficacissimo cannone ad acqua) nella mia casa di Alassio.
Un giorno Suor Maddalena, la mia maestra, spiegava i numeri. Io ascoltavo distrattamente perché sapevo già contare fino a centoventi, però stava spiegando il millecinquecento. Emanuele le disse, vivacizzando la lezione, “A volte, soprattutto nei negozi, dicono millecinque invece di millecinquecento”. La pinguina ribatté: “La prossima volta che ti dicono millecinque, tu dagli millecinque lire invece di millecinquecento, così imparano!” Eh, sì, e poi la figura da scemo la faccio io, mica tu.
Sotto istigazione di Golosino, ho sperimentato pizze con ingredienti che non avevo mai provato. Ho trovato discreta la pizza al tonno, ma mi sono innamorato di quella coi fagioli, nello specifico con fagioli, pancetta e pepe nero. Yummi.
Questo è un mistero della vita che ho in canna da un paio d’anni ma ci ho avuto paura a scriverlo perché poi viene la CIA a casa a farmi il culo.
Dopo l’11 settembre e gli attentati a Londra e Madrid, tutti dicevano “Noi siamo i prossimi”, riferendosi al fatto che l’Italia, che avallava le guerre di Bush, sarebbe stata attaccata presto. E invece non è successo niente, e se succedesse ora non sarebbe comunque una diretta conseguenza di quel ciclo di attentati.
Voglio dire…abbiamo avuto culo o (mi sento scemo solo a pensarlo) i servizi segreti italiani sanno fare il loro lavoro?
Se nelle prossime settimane succede un attentato e non mi sentite più, chiamate i Fantastici Quattro. Non i Vendicatori, quelli sono collusi coi servizi segreti. E gli X-Men nemmeno, sono tutti fricchettoni e non mi fido di loro.
Su Radio Svizzera Classica trasmettono spesso roba di Johann Christian Bach.