Come suggerito da più voci (beh, una) nei commenti, si bandisce qua un grande concorso. Chi vuole partecipare, invii via mail a questo indirizzo un aneddoto inconcludente secondo le modalità che spiego sotto, scritto il più possibile secondo l’infondibile stile dei Pinguini. Gli aneddoti inconcludenti verranno pubblicati tutti insieme in forma anonima e poi verranno votati. Ovviamente, insieme a tutti gli articoli farlocchi verrà pubblicato anche quello vero.
L’articolo dovrà essere sul tema “La gara di geografia di quarta elementare” e dovrà citare almeno i seguenti personaggi: Luca, la maestra Suor Maddalena, Mariangela ed Emanuele. Non ci sono limiti al numero di battute, ma se volete apparire verosimili dovete regolarvi anche da questo punto di vista. La data di scadenza è il 31 ottobre 2008, e gli articoli saranno pubblicati all’inizio di novembre appena mi riprendo dalle fatiche di Lucca Comics.
Il vincitore sarà colui che verrà votato dai commentatori come il più verosimile, cioè quello più vicino al mio stile. Non vale votare per se stessi: lo so che gli articoli sono in forma anonima, ma io lo so chi sono gli autori. Al vincitore andrà una splendida maglietta Warhol puppa offerta dal tenutario. Questa volta davvero! Se però, come probabile, l’articolo più votato sarà il mio, mi terrò la maglietta. Questo è un concorso educativo, e quindi è come la vita vera, non ci sono premi per il secondo arrivato.
Quasi per caso, l’altro giorno, ho notato come sia facile fare una pessima batuta giocando sulle coppie casino/casinò e fiches/fiche. Dai, ve la devo spiegare? Nel casinò (dove giochi d’azzardo) ci sono le fiches (i gettoni), nel casino (il luogo di malaffare) ci sono le fiche (gli organi sessuali femminili). Sì, fa pietà, è degna di un Sergio Paoletti per adulti, ma non è questo il punto. E’ possibile che in tutte le produzioni di film scollacciati, in tutte le pessime barzellette a sfondo sessuale, in tutte le gag di comici scadenti nessuno abbia mai sfruttato questa battuta? Dovrei brevettarla e venderla a Massimo Boldi?
Sì, lo so che il “post sulle chiavi dei motori di ricerca” è considerata l’ultima spiaggia del blogger senza idee, ma ho deciso che una volta all’anno, in autunno, me lo posso concedere. Via alle danze degli imbecilli! (Ho infatti deciso arbitrariamente che tutti quelli che hanno fatto queste ricerche sono imbecilli, anche se la ricerca era seria. Pinguini nel salotto, un luogo di rara crudeltà anche all’interno della Rete, che è comunque un posto crudele)
joe di brutto top: yeah, minchia sì!
wikipedia temi il primo giorno di scuola: una doverosa premessa: nel mese di settembre sono sommerso dalle visite di gente che cerca varianti di “Tema il primo giorno di scuola”, chiave per la quale sono al primo posto in Google grazie a questo post. Sono basito non solo dalla pigrizia dei ragazzi che cercano temi fatti, ma anche da quella dei professori che propongono a valanga un tema così banale. In ogni caso, questo qui che è talmente abituato a cercare su wikipedia da pensare di trovarci il tema già fatto si candida al premio di Re degli Imbecilli in questo lotto.
come si chiama un gruppo di pinguini: dato che sono uccelli, uno “stormo” di pinguini. Questo geniale internauta, comunque, fa parte della categoria di imbecilli che io chiamo delfisti, ovvero quelli che pensano che i motori di ricerca siano oracoli a cui fare una domanda per avere una risposta. Sono una categoria soprendemente diffusa.
donna paffuta sempre piaciuta: paffuta? ohibò…mi sta facendo venire un dubbio…e se questo imbecille avesse la soluzione al mistero?
stronza: a te e tua sorella.
ottenere pass lucca comics -password: basta pagare o essere un ospite di riguardo, e hai ragione, non serve una password.
come disegnare un extraterrestre: ma disegnalo come ti pare! Intanto nessuno potrà dirti che non assomigliano a quelli veri!
testo canzone heidi in tedesco: Heidi, Heidi, über alles, über alles in der Welt.
riassunti l’autista di professione: l’aut. di prof.
plurale di shampoo: il plurale di shampoo è “capistazione”.
luca ventimiglia biografia: ora ho paura.
belgio favole e fiabe ber bambini: in Belgio sono troppo belgi per avere favole e fiabe per bambini. Maledetti belgi!
ragazza spiata mentre fa la cacca: contento tu…
il mio primo giorno di scuola alle superiori: ecco, passi alle elementari, al limite alle medie… ma che alle superiori si faccia fare ancora questo tema è ributtante! Anch’io me lo andrei a cercare su internet!
house palla muro: secondo me questo imbecille cercava informazioni su quanto un muro possa fermare l'”house a palla”. Invece purtroppo ha trovato informazioni sulla palla muro. La Rete è davvero un posto crudele.
sinonimo di stronza: secondo il dizionario dei sinonimi e dei contrari, nessuno. Devi usare proprio “stronza”, ma vedrai che il prof, correggendo il tema sul primo giorno di scuola, non si accorgerà delle ripetizioni.
ve le racconta sergio paoletti: no, pietà!
pinguino paperino: o pinguino, o paperino! Aut, aut!
sotto il ponte di baracca c’è mimì che fa la cacca: Pierin, al massimo Ninin. Mimì è in fabbrica.
temi i miei primi giorni di scuola: povera stella, nemmeno uno solo! Hai tutta la nostra solidarietà, amico imbecille!
i pinguini e di cosa sono curiosi?: Ed è proprio una bella domanda! E secondo me i pinguini non sono curiosi. I pinguini e vogliono solo mangiare, riprodursi e cagare. E no, e non ballano né cantano.
vomito verde enciclopedia: questo imbecille ha anche fatto una ricerca quasi sensata, chiedendo un’enciclopedia in cui capire cosa significa il vomito verde. Però (e probabilmente in questo caso sono più imbecille io) a me viene da pensare a uno che ha vomitato verde su un’enciclopedia, o ha vomitato su un’enciclopedia verde, e ora non sa più come fare.
mie sloggi: le hai addosso, imbecille.
trucchi per calcinculo: i più auto-nominati ganzi si mettevano a circa 3/4 di giro prima del “fiocco” e facevano qualche passo indietro per aver slancio, in modo da prenderlo già al primo giro. Ti dirò, non è che la cumpa li rispettasse di più per questo.
chi a iventato la walt disney : l’Imperatore degli Imbecilli, signori. (No, non è l’Imperatore che “a iventato” la Walt Disney, sei tu! No, non sei tu che “ai iventato” la Walt Disney! Oh, io ci rinuncio…)
creare bocchino: dato il verbo utilizzato credo che questo imbecille volesse trovare davvero un sito che gli spiegasse la procedura artigianale per costruire un bocchino di qualche genere. Purtroppo temo che troverà siti di altro genere (ivi compreso questo): la Rete è un posto crudele.
il dente non c’e’ piu’ nel gergo porno: ohibò, questa non l’ho mai sentita. Qualcuno lo sa? Mi incuriosisce!
dare del voi cavalieri zodiaco: dai, non è difficile. “Signor Pegasus (anzi: Cavalier Pegasus), accomodatevi! Gradite un po’ di te?”
su quale canale fanno holly e benji: a memoria d’uomo è sempre stato su Italia 1. No? Vabbè, scanala un po’, prima o poi lo becchi.
avete visto su youtube paninaro paternò: no! Avrei dovuto?
enciclopedia di fagioli : se la trovi, fammi un fischio. Pensa che spasso, duemila pagine di fagioli! Prot! Ah, ah!
chi mi può fare un tema sul suo primo giorno di scuola: come tutti i delfisti, questo imbecille vede la Rete come un organismo vivente; non chiede nemmeno un tema già fatto, pretende che il motore di ricerca lo metta in contatto con qualcuno che gli sappia risolvere il problema. Molto Web 2.0 , in effetti.
passeggio umanizzato: sì, lo so che è un lapsus e che l’imbecille di turno volena scrivere “paesaggio umanizzato”, ma, come ormai avrete capito, “la Rete è un posto crudele” e io lo derido. Prrrr!
tavolini da salotto con elefante: no, dai, sono di cattivo gusto.
All’anno prossimo! (o anche prima se sono senza idee…)
Se gli sguardi potessero uccidere, io sarei morto il 15 ottobre 1993.
Il giorno precedente a questa fatidica data Paolo Mantovani, storico presidente della Sampdoria, lasciò questo mondo. De mortuis nihil nisi bonum, questo lo so bene, ma quel giorno il bombardamento su quanto quel signore fosse un Grande Uomo e avesse compiuto Grandi Opere era insopportabile, soprattutto a Genova, che spesso si dimostra una città molto provinciale. Intendiamoci, io non ho mai conosciuto personalmente Paolo Mantovani e poteva benissimo essere una bravissima persona; però era un personaggio pubblico coinvolto nel mondo del calcio, mondo che ora come allora mi fa ribrezzo, e in quanto tale non era una persona che poteva essermi simpatica. Quindi, dopo mezza giornata che il mio amico Dr. Deejay mi bombardava sulle virtù di Mantovani, di fronte all’edicola alle fine di Viale Benedetto XV sono sbottato in un perentorio”Mantovani era un buffone!”. Un signore che passava di lì si volto di scatto, esclamo “Ehp!” e la sua espressione, sulle prime di pura sorpresa, si mutò rapidamente in un ghigno di profondo odio. Saggiamente, fischiettai e mi allontanai prima di essere linciato.
Da questa esperienza ho imparato tre cose:
a) Fischiettare la canzone dei Puffi è un salvacondotto senza pari.
b) L’edicola al fondo di Viale Benedetto XV a Genova è un posto pericoloso.
c) Mantovani era un buffone.
Una delle interiezioni più diffuse nei vecchi fumetti italioti per bambini stile Trottolino, Braccio di Ferro, Geppo (sì, quelli che regalo a piene mani ai miei migliori commentatori) era “Ehp”, che indicava sorpresa e/o meraviglia. Era una parola che io, mentalmente, leggevo “Ecp”, probabilmente con lo stesso meccanismo di chi pronuncia “iamaca” la parola “Yamaha“.
Il significato della parola si deduceva puramente dall’abitudine e dal contesto, perché nessun essere vivente ha mai pronunciato suoni che assomiglino vagamente a “Ehp”, tranne Peter McBride di Venice (Wyoming) che ha inventato un linguaggio tutto suo in cui “Ehp” significa “Colui che attraversa il mare per scappare al controllore dell’autobus”. E’ una situazione che, in effetti, è capitata a Peter e potrebbe essere capitata più volte a Braccio di Ferro, ma non a Geppo né tantomento a Tarzanetto!
‘Nsomma, da dove hanno tirato fuori questa parola gli sceneggiatori di quei fumetti?
La prima automobile che ho guidato regolarmente era una Fiat 126bis color verde vomitino pallido. Non sono mai stato particolarmente affezionato a quel mezzo, poiché, nonostante l’indubbio fascino retrò, la facilità di parcheggio e il tocco di classe di metterci l’autoradio, era davvero molto poco affidabile (ho perso il conto delle volte che mi ha lasciato a piedi!) e anche un po’ pericolosa, vista la qualità della tenuta di strada e dei freni e la solidità della carrozzeria. E poi con una 126 mica si rimorchia tanto.
Una sera, nell’inverno 1993-1994, dovevo andare a vedere un concerto a Imperia con un amico (che poi sarebbe diventato mio nemico, ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta). Ci incontrammo, ci salutammo, decidemmo di andare con la mia macchina e, mentre lui andava a parcheggiare il suo mezzo, mi avviai verso la mia. Feci per aprire la portiere e…perpicchio pimpernacolo! La chiave non gira! Provo più volte, ma niente da fare. Mi rassegno al fatto che la serratura è rotta. Pazienza, ci penserò domani, per stasera faccio il giro dall’altra portiera e cerco di aprire. Niente da fare: dev’essersi rotta la chiave, non la serratura.
Ho però ancora una freccia al mio arco. La 126, ovviamente, non ha la chiusura centralizzata, quindi è possibile che il bagagliaio sia aperto. Verifico: bingo! Eh, sì: siamo nella sonnolenta provincia, sono altri tempi e io sono anche un pigrissimo distrattone che non chiude mai di dietro. A fatica mi introduco nel vano bagagli e con ancora più stento riesco a trascinarmi fino a davanti. E poi qualcuno, forse mio padre, ha avuto la brillante idea di mettere dei rami d’albero nel bagagliaio. Je possino, ma che gli salta in mente? Mi sistemo sul sedile anteriore, infilo la chiave di accensione e…non gira! Mentre sto per prorompere in una sonora invettiva contro il Creatore noto un dettaglio: un gagliardetto dell’Inter che scende dallo specchietto. Con un’enorme gocciolone di sudore sulla nuca sposto lo sguardo in avanti e vedo, un paio di posti più avanti, la mia macchina parcheggiata, senza che alcun giovane rincoglionito cerchi di scassinarla solo perché dello stesso modello e colore del proprio mezzo. Silenziosamente, ritornai nel bagagliaio, scusandomi mentalmente con il mio incolpevole papà e i suoi rami nel bagagliaio e fischettando andai a prendere la mia trappoletta.
Il concerto di quella sera fu mediocre, tanto che non ricordo manco chi suonasse. Potevo anche starmene a casa ed evitare tutto ‘sto casino. Diamine!